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Nel giardino del diavolo
Storia lussuriosa dei cibi proibiti
Traduzione: Maurizio Migliaccio - Collana: Universale Economica
Pagine: 296 - Prezzo: Euro 8,5 - In libreria dal 3 maggio 2007
Dal frutto proibito e tentatore del Giardino dell'Eden fino al divino foie gras, ecco una maliziosa e divertente carrellata di cibi proibiti che hanno definito le varie culture nel mondo. Associando ciascuno dei piatti tabù a uno dei sette vizi capitali, Stewart Lee Allen ci mostra che, quando un piacere primario come il cibo viene criminalizzato, la storia che ne nasce è a dir poco sorprendente. Ricco di aneddoti incredibili e di racconti di viaggio dell'autore in luoghi esotici, “Nel giardino del diavolo” coniuga l'amore per il cibo e la curiosità per la cultura, ed esprime una grande passione per l'arte del viaggiare.
«La Bibbia fu la prima a usare il cibo proibito per spiegare la natura umana, e da allora i nostri capi religiosi e politici hanno sempre manipolato questo concetto con tanto fervore che esso ha finito per dare sapore a tutte le emozioni che proviamo davanti a una tavola imbandita. Oggi valutiamo un piatto in base al senso di colpa che suscita in noi, almeno a giudicare dalle pubblicità che vediamo in giro, e se non è abbastanza peccaminoso, lo troviamo di solito meno saporito. È una situazione che ha portato alla criminalizzazione di centinaia di piatti nel corso della storia, e poiché vietiamo le cose in base al loro legame con un particolare peccato, ho diviso questo libro in vari capitoli, corrispondenti, ognuno, ai famosi sette vizi capitali: lussuria, gola, superbia, accidia, avarizia (avidità!), invidia (empietà) e ira». |