Tutto in in week end
Alla salute!
Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato
da Lucifero durante la caduta verso
gli inferi, pianse e laddove caddero
le lacrime divine sorse la vite
del Lacryma Christi
Il Lacryma Christi DOC è un famoso vino campano entrato a pieno titolo nella storia dell'enologia nazionale ed internazionale.
I vini del Vesuvio erano noti sin dai tempi dei romani per corpo e bontà, tanto che diverse leggende pagane e cristiane sono ad essi dedicate. Del Lacryma Christi scrive anche Curzio Malaparte che ne “La pelle”, invita a bere «questo sacro, antico vino».
Si possono fregiare della denominazione di Lacryma Christi solo quei vini prodotti da uve raccolte quando dai loro acini stillano lacrime di zucchero.
Le uve sono coltivate solo in 15 comuni in provincia di Napoli, localizzati su tutta la fascia pedemontana del Vesuvio dove i vigneti ospitano varietà autoctone, da sempre coltivate in questa zona. La Verdeca, Falanghina e Greco concorrono per la realizzazione del Lacryma Christi Bianco; mentre le varietà Piedirosso (o “Per' e Palummo”) localmente chiamato Palombina (o Palummina), Sciascinoso (localmente chiamato Olivella) ed Aglianico concorrono per la realizzazione del Lacryma Christi Rosso.
Il Lacryma Christi Bianco viene utilizzato per produrre sia uno Spumante che un vino Liquoroso.
Oltre al Lacryma Christi nel napoletano sono prodotte la Doc Penisola Sorrentina (creata nel ‘94), caratterizzata da bianchi e rossi profumati e di buona struttura; vi sono accorpate le sottozone di Sorrento, Gragnano e Lettere. Da queste ultime due, in particolare, provengono gli omonimi rossi leggeri e frizzanti; entrambi derivano da uve piedirosso, sciascinoso e aglianico, mentre il Sorrento Bianco è a base prevalentemente di falanghina più un'aggiunta di greco e biancolella. |