TUTTO IN UN WEEKEND
Su di un promontorio roccioso proteso sul mare, chiuso verso l'alto dalla catena dei Monti Lattari, si erge il territorio di Vico Equense, il più esteso della Penisola sorrentina. Oltre al piccolo borgo omonimo, Vico Equense infatti ne comprende tanti altri, in riva al mare come Seiano, o sparsi su morbide alture fitte di agrumeti, viti e olivi come Arola e Pacognano.
La cittadina fu dominata da Etruschi, Osci, Sanniti e Romani, che qui costruirono imponenti ville nel I secolo a.C. lungo la costa che va da Marina di Vico a Punta Scutolo e di cui oggi sono visibili solo alcune vestigia.
La costa, frastagliata, è ricca di baie e spiagge spesso raggiungibili solo via mare.
Tutto intorno colline verdi e rigogliose, disseminate di casali, dove gli abitanti si dedicano ad attività agricole e casearie.
Gli Scavi Archeologici (che hanno riportato alla luce ville romane di grande imponenza) e l'Antiquarium Stabiano testimoniano la storica importanza della località che fu sepolta, insieme ad Ercolano e Pompei, dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.c..
Il fiore all'occhiello della città sono i Cantieri Navali, edificati nel 1783 dove sono state varate alcune delle più gloriose navi italiane.
Chiesa dell’Annunziata
(ex Cattedrale costruita tra il 1320 ed il 1330) è l'unico esempio di chiesa gotica in Penisola Sorrentina.
Costumi Dal 1909, il giorno dell'epifania, più di 300 figuranti in abiti pastorali ispirati al presepe napoletano del Settecento e in costumi d'epoca danno vita alla “Sfilata delle Pacchianelle”, un corteo che dal borgo di San Vito raggiunge nel primo pomeriggio il centro urbano. I figuranti recano in dono a Gesù Bambino cesti ricolmi di prodotti tipici locali.
Da vedere
Il Castello Giusso (risalente alla fine del 1200), la Chiesa dell'Arciconfraternita dell'Assunta, la Chiesa dei Santi Ciro e Giovanni (protettori della città), la Cappella di Santa Lucia a Massaquano (ospita un ciclo pittorico trecentesco), il complesso Camaldolese di Astapiana (XVII secolo) ad Arola, ora divenuto una bellissima azienda agrituristica.
Il Faito
Il principe dei Lattari è il Monte Faito (da faggeto) alto 1440 metri sul livello del mare. Comunemente è noto come il “Molare” per via della sua particolare forma molto simile ad un dente.
PIATTO TIPICO
Siamo negli anni Cinquanta del secolo scorso. Gigino Dell'Amura, figlio d'arte, nella panetteria di famiglia sforna pizze ogni giorno più lunghe. Nasce così per pura casualità “la pizza a metro” stesa su misura dell'appetito dei clienti. Nel 1960, il brevetto è depositato in tutto il mondo. Oggi, al nome originario del locale “da Gigino - Pizza a metro” è stata affiancata la denominazione “L'Università della Pizza” perché qui l'arte bianca si insegna ad alti livelli. Promossa a pieni voti.
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