di Fernando ARGENTINO
Presidente Salerno Energia S.p.A.
Le trasformazioni delle aziende pubbliche alla luce dei processi di liberalizzazione
Le aziende pubbliche sono in una fase di grandi trasformazioni, perché confrontate con i processi di liberalizzazione. Le aziende municipali hanno praticato cambiamenti radicali: hanno adottato strategie privatistiche di azione, si sono trasformate in s.p.a., accedono alla borsa, si diversificano in multi-utility; accettano le sfide della concorrenza, assicurano sicurezza, buoni standards qualitativi, costi contenuti, rispetto dell'ambiente. Ed allora, all'annunciato riordino dei servizi pubblici per ridefinire le prospettive dei settori che governano le grandi reti, occorre dare un'anima industriale: incentivare il raggiungimento di dimensioni d'impresa ottimali, favorire la collaborazione tra pubblici e privati, non indebolire i campioni nazionali, promuovere il consolidamento della rete delle imprese pubbliche, ma anche favorire il ciclo industriale dei rifiuti e dei servizi e la produzione di energie alternative: si tratta, insomma, di sviluppare una forte industria nazionale dei servizi, in grado di competere con i gestori europei. Osservo che le imprese pubbliche distribuiscono acqua a 40 milioni di cittadini, gas a 20, energia elettrica a 13, garantiscono il servizio di trasporto, la raccolta dei rifiuti e assicurano generalmente servizi efficienti, anche quando non sarebbe economicamente conveniente, garantendo, il più delle volte, occupazione non assistita. L'estensione al Mezzogiorno, dove persistono squilibri e ritardi preoccupanti e standard qualità non sempre adeguati, di servizi efficienti ed economici deve rappresentare un obiettivo condiviso: l'infrastrutturazione e un sistema ambientale competitivo rappresentano, infatti, la condizione per elevare l'efficienza di sistema e il livello di competitività delle imprese. I tempi in cui le imprese pubbliche locali venivano additate come dispensatrici di prebende e principali responsabili del dissesto della finanza locale sono ormai lontani.
La riforma dei servizi deve rappresentare, allora, da un lato, la verifica della capacità concorrenziale delle imprese pubbliche e della loro possibilità di definirsi come risorse strategiche per la crescita competitiva del Paese e, dall'altro, deve chiudere un dibattito improduttivamente ideologico, di contrapposizione pubblico/privato, alimentato da una pubblicistica stanca sul “socialismo municipale”. Il Gruppo Salerno Energia ha espanso le sue attività nella filiera del metano, ha assunto il profilo di un'impresa tesa a conquistare più ampie quote di mercato e ed entrare in nuove aree di business, entra nel mercato elettrico e nelle attività di realizzazione e gestione di impianti per la valorizzazione dei rifiuti, è in grado di offrire know how e professionalità per attivare servizi, costruire nuove imprese, perseguire la politica della integrazione territoriale e settoriale. Salerno Energia gestisce e sviluppa le reti in 16 comuni, in Campania e Basilicata, attivando sui progetti di metanizzazione investimenti per oltre 25 milioni di Euro, consolida con un portafoglio di 60.000 clienti la sua presenza nel mercato liberalizzato della vendita ai clienti finali, in Campania e Basilicata. Sottolineo che, nell'ottica di garantirsi linee di approvvigionamento di gas aggiuntive a quelle già consolidate con ENI e BluGas, Salerno Energia ha partecipato alla gara per l'ottenimento di una capacità di trasporto di gas sul metanodotto internazionale TAG (Trans Austria Gasleitung Gmbh) di 11 milioni di metri cubi anno e ha in corso contatti per attivare una limitata ma significativa partecipazione per la costruzione e la gestione del rigassificatore on-shore a Gioia Tauro. Inoltre, la società ha ottenuto dal Gestore del Mercato Elettrico la qualifica di operatore abilitato alla vendita di energia elettrica, legittimando la scelta strategica della politica commerciale “dual fuel”. Da ultimo, sottolineo la rilevanza dell'accordo societario ed industriale firmato con Gea, controllata da Iride, società quotata in Borsa e primario operatore energetico nazionale, nata dalla fusione delle società pubbliche di Genova e Torino. L'accordo rappresenta la più significativa esperienza di aggregazione delle utility nell'area meridionale e consente un'alleanza strategica con un “campione nazionale” e il definitivo posizionamento tra i principali attori del mercato energetico del centro-sud. L'accordo, che prevede l'ingresso di Gea nel capitale di Salerno Energia Vendite e la contestuale acquisizione alla società salernitana del ramo di azienda dell'attività di vendita di Gea nel Mezzogiorno, con 25.000 clienti distribuiti in Campania, Basilicata, e Calabria e oltre 26.000.000 di metri cubi gas venduti, determinerà una straordinaria crescita dimensionale, consentirà di consolidare un portafoglio di 85 mila clienti, la vendita di 80 milioni di metri cubi di gas metano, la realizzazione di un fatturato di 30 milioni di euro, destinato ad aumentare ancora con l'offerta congiunta di gas ed energia elettrica in ottica dual-fuel. Decisiva è la funzione di governance del Comune proprietario che non risiede solo nella capacità di fare programmazione e controllo delle proprie partecipazioni, ma nella capacità di governare i processi, di orientare l'innovazione legislativa, di attivare le sinergia tra Enti Locali per le partnership e l'industrializzazione, di mettere, insomma, a sistema più attori. E su questo fronte Salerno Energia ha grandi attenzioni.
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