«Certo, Sorrento
è il paese
della bellezza indicibile,
è il paese della poesia profonda,
del fascino voluttuoso
e pur sereno».
Tratto da “Giorno” (1900)
di Matilde Serao
«Un clima in cui il soffio del paradiso profuma dolcemente e amorosamente, una natura vigorosa e lussureggiante, una costa che fu la terra da fiaba dei poeti e l'eremo favorito di grandi uomini». Così Forsyth nel 1782 descriveva Sorrento, perla adagiata sul tufo, centro della Penisola cui dà il nome. La città diede i natali nel 1544 a Torquato Tasso, il poeta della Gerusalemme Liberata. Nei secoli è stata dominata dai Bizantini, dai Normanni, dagli Aragonesi, dai Turchi, ma è nel Settecento che vive il suo periodo di massimo fulgore. Amata dal tenore Enrico Caruso, che le ha dedicato la famosissima “Torna a' Surriento”, da Ibsen, Benedetto Croce, Goethe, nonché dallo stesso Tasso che sempre la ricorderà con nostalgia, la terra delle sirene è la meta privilegiata dai viaggiatori “romantici”. Qui la natura si libera e dà sfoggio di sé con coste alte e frastagliate, mare azzurro e frutti colorati della terra. Ma oltre la natura a Sorrento c'è di più; c'è la storia e la cultura, a partire dal centro che mostra ancora il tracciato ortogonale delle strade di origine romana, mentre verso i monti è circondato dalle mura cinquecentesche.
Un tuffo dove l'acqua è più blu…i Bagni della Regina Giovanna, un arco naturale aperto nella roccia che si specchia in acque cristalline.
Il nome è dovuto alle frequenti visite della Regina Giovanna D'Angiò che qui veniva a fare il bagno.
Qui si trovano anche le rovine di un’antica villa Romana, raggiungibile sia da terra che da mare.
A proposito della regina, si racconta che la bellissima Giovanna Durazzo amava tanto essere corteggiata e stare in compagnia di ricchi e nobili uomini ma, dopo essersi divertita, paga lasciava cadere dalle finestre l'amante di turno per poterlo subito rimpiazzare.
Da vedere Il Duomo, riedificato nel XV secolo, con facciata neogotica;
La Chiesa di San Francesco d'Assisi, con il suo splendido Chiostro del ‘300, con archi di tufo incrociati di derivazione araba, dove si svolgono i concerti del Sorrento Festival ed il Sedil Dominova, antico sedile nobiliarie del sec. XVI;
Il Museo Correale che espone collezioni di reperti greci e romani e di porcellane di Capodimonte, con una sezione di pittura del XVII-XIX secolo.
Vallone dei Mulini
Il Vallone dei Mulini di Sorrento è il meglio conservato dei cinque che un tempo delimitavano la Penisola Sorrentina.
Era un microsistema di tre burroni, di cui oggi è visibile solo la parte centrale.
Qui si macinavano tutti i tipi di grano necessari alla popolazione sorrentina. Annessi al mulino vi erano una segheria e un lavatoio.
Artigianato Dell'artigianato sorrentino, la tarsia è la più riuscita espressione. Di origine araba, da più di due secoli essa costituisce una parte fondamentale dell'economia sorrentina. Cornici, scatole, cofanetti musicali tutti decorati con i classici motivi floreali o i panorami del golfo sono venduti in circa 100 botteghe artigiane. Per creare questi prodotti sono usati i legni di ippocastano, arancio, faggio, ebano. A mantenere alta la tradizione della tarsia vi sono i corsi, attivi dal 1800, sulla tecnica dell'intarsio presenti nel piano di studi didattico del locale liceo artistico e i laboratori di bottega creati all'interno del recente Museo della Tarsia Lignea (Palazzo Pomarici Santomasi, Via S. Nicola, 28 - Sorrento; Tel: 081.8771942-081.8782177 - Aperto dal Lunedì al Sabato dalle 10.00 alle 13.00 - Ingresso: Euro 8,00).
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