ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 07
Agosto / Settembre 2007
 


Inserto

Confindustria Avellino, Relazione del presidente Silvio Sarno
Assemblea 2007 - Avellino 12 Luglio 2007

scarica - 903 Kb
dossier campania - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

LE PARI OPPORTUNITÁ SUL LAVORO

L'INTERVISTA A ROSA RINALDI - Un Bollino Rosa per la paritÁ

L’intervista a TERESA ARMATO - Politica: largo alle donne

L’APPROFONDIMENTO - LA CONSIGLIERA DI PARITÁ

L’INTERVISTA A FIORELLA GIRACE -Donne, rompete gli indugi

L’INTERVISTA A ANTONIA AUTORI -L’alleanza È “donna”

dossier01
di Raffaella VENERANDO

Nel nostro Paese le condizioni delle donne che lavorano restano nel complesso discriminatorie

Pur essendo in media più istruite le donne ricoprono meno di frequente posizioni lavorative prestigiose

Si rischia il progressivo impoverimento del lavoro femminile

Dai dati forniti dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale emerge l'insufficienza delle politiche di parità; infatti dall'emanazione della legge 125 e della conseguente legislazione di parità nel nostro Paese, le condizioni delle donne che lavorano restano, tuttavia, nel complesso profondamente discriminatorie.
Qualche cifra può essere utile per avere un quadro più chiaro della situazione.
Una donna su cinque fa un lavoro che richiede una formazione inferiore a quella di cui è in possesso, a ciò si aggiunge il fatto che le retribuzioni nette delle donne sono ancora significativamente inferiori a quelle dei colleghi uomini, mentre si aggravano le condizioni di accesso al lavoro e la loro permanenza nel mercato del lavoro regolare è ancora fortemente segnata in negativo dalla maternità.
Le donne che scelgono di investire tempo e risorse alla ricerca di una carriera ricca di soddisfazioni sono comunque poco tutelate in relazione alla scelta di essere anche madri.
La nascita di un figlio toglie ancora oggi più di una donna su dieci dal mondo del lavoro.
Il 40% delle donne che non lavora, lo fa per prendersi cura dei figli (in particolare nel Nord Italia, nelle classi centrali di età e tra le meno istruite), mentre il 35% è scoraggiata dall'assenza di opportunità lavorative, in particolare fra le più istruite e le residenti nel Sud.
Il forte squilibrio tra uomo e donna è attestato anche dalle differenze retributive e dalla tipologia contrattuale. Il gap per le retribuzioni nette annue delle donne va da 3.800 euro per i dipendenti a tempo indeterminato, agli oltre 10mila degli autonomi.
Gli uomini hanno in media redditi superiori rispetto a quelli delle donne in tutte le forme contrattuali: 23% nel lavoro dipendente, 40% in quello autonomo, 24% per le collaborazioni.
Pur avendo mediamente un titolo di studio più elevato, le donne ricoprono meno di frequente professioni prestigiose e, in percentuale maggiore rispetto ai loro colleghi maschi, svolgono professioni senza qualifica.
Le donne rappresentano oltre il 54% dei lavoratori parasubordinati con percentuali di periodi di permanenza nel precariato che sono oltre il doppio di quelli dei colleghi maschi.
Infatti, nei contratti di lavoro atipici le donne occupano le posizioni lavorative a cui sono associati livelli retributivi più bassi e con possibilità di assunzioni stabili inferiori a quelle dei loro colleghi maschi.
Conseguenza logica dei fenomeni appena descritti rischia di essere il progressivo impoverimento del lavoro femminile, per cui centinaia di migliaia di donne lavoratrici, spesso single e capofamiglia, si trovano a rischio di povertà (sotto i 7.000,00 Euro di reddito) con carichi di lavoro e nastri orari particolarmente pesanti ed aggravati dal rischio continuo della non rinnovabilità del contratto. Tale dinamica si riflette anche sulle donne anziane e pensionate: in tutte le aree geografiche del Paese, e in tutti gli enti previdenziali (INPS, INPDAP e ENPALS), il 76% dei trattamenti integrati al minimo - e cioè sotto i 500 Euro - riguardano donne (2,6 milioni) e le donne mono-pensionate sono il 64,8% del totale, con un importo medio annuo di circa 7.300 Euro.
Solo l'1,2% delle donne arriva ad avere quarant'anni di contributi, il 9% arriva ad una contribuzione fra i trentacinque e i quaranta anni ed il 52% è al di sotto dei venti anni di contribuzione.
A partire da questi dati, fortemente preoccupanti, a fronte di una legislazione e di un sistema contrattuale e normativo, che formalmente vieta le discriminazioni in base al sesso, l'impegno del Ministero del Lavoro per le Politiche di Pari Opportunità, per il 2007 e verso l'Anno Europeo delle Pari Opportunità, si è focalizzato su due obiettivi prioritari:
1. Contrastare le discriminazioni retributive.
2. Favorire il passaggio delle donne dal lavoro precario al lavoro a tempo indeterminato.
In particolare, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, nell'ambito delle iniziative previste nel “Piano Nazionale di Azione per il 2007 - Anno delle Pari Opportunità per tutti”, ha previsto un progetto che contrasti le attuali discriminazioni retributive tra uomini e donne nel nostro Paese.

PROGETTO BOLLINO ROSA
Nell'ambito del progetto il Ministero del Lavoro ha istituito il “Bollino Rosa-SONO” (Stesse Opportunità-Nuove Opportunità), come segno tangibile delle politiche di parità nel mondo del lavoro.
Ideatrice e promotrice del Progetto è la Sottosegretaria al Ministero del Lavoro, Rosa Rinaldi.
Il Progetto “Bollino Rosa-SONO”, presentato nell'ambito del tavolo interministeriale, coordinato dal Ministero delle Pari Opportunità, intende essere il contributo del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale all'interno della più ampia strategia del Governo italiano per l'Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti.
Il Progetto si propone di sviluppare azioni concrete mirate alla riduzione delle differenze retributive tra uomo e donna e della precarietà e a favorire strategie di conciliazione, valorizzando, in primo luogo, la rappresentanza femminile e la lettura della realtà, dei problemi e delle possibili strategie di soluzione che le donne hanno al riguardo.
A questo scopo si è pensato di realizzare una rete interistituzionale - che coinvolga le Regioni, le Autonomie Locali, le parti sociali, le rappresentanti del terzo settore ed i movimenti nel sociale - e rappresenti un tentativo verso la costituzione di una piattaforma programmatica condivisa.

CERTIFICAZIONE PER LE AZIENDE
“Il Bollino Rosa-SONO” sarà attribuito come certificazione di una procedura di qualità di genere che le aziende potranno adottare aderendo al progetto avviato dal Ministero del Lavoro. In tal senso sono in via di definizione le procedure per l'assegnazione e per la definizione del sistema premiante legato all'attribuzione del “Bollino Rosa-SONO”.
Il progetto sarà presentato a Roma il prossimo ottobre nel corso di un convegno, che si propone di individuare soluzioni concrete mirate alla ricerca di una maggiore uguaglianza.
I Ministeri coinvolti nell'iniziativa, oltre a quello del Lavoro, sono il Dipartimento per i diritti e le pari opportunità, lo Sviluppo Economico, la Solidarietà sociale e le Politiche per la famiglia.
Interverranno inoltre diverse istituzioni come la Rete Nazionale delle Consigliere di Parità ed il Comitato Nazionale Pari Opportunità, nonché le Regioni, le parti sociali, i rappresentanti dell'Associazioni.
I diversi stakeholders verrano coinvolti anche a livello territoriale attraverso azioni seminariali mirate.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Agosto/Settembre - 3.541 Mb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it