TUTTO IN UN WEEKEND
CASTELLAMARE DI STABIA
Castellammare di Stabia, che la leggenda vuole fondata da Ercole, sorge al centro del Golfo di Napoli, ai piedi del Monte Faito e all'inizio della Penisola Sorrentina. Per le sue 28 sorgenti di acque minerali (che appartengono ai due tipi di acque cloruro-sodiche, sulfuree e ferriginose) è definita “la città delle acque”. In molti hanno raccontato delle meraviglie di Stabia e del clima mite di “Quisisana”. Tra questi, Cicerone, Walter Scott, Charles Dickens, Alfonso de Lamartine, Gustave Flaubert, Alexandre Dumas, Herman Melville, John Fenimore Cooper solo per citarne alcuni. La città ha dato i natali ai pittori Giuseppe Bonito ed Enrico Gaeta, ai commediografi ed attori Raffaele Viviani ed Annibale Ruccello, ai musicisti Luigi Denza (celeberrima la sua Funiculì, Funiculà) e Michele Esposito. Cattedrale, Chiese, Castello Medioevale, Monumenti ed opere d'arte coniugano il fascino della cultura alla bontà della natura.
Gli Scavi Archeologici (che hanno riportato alla luce ville romane di grande imponenza) e l'Antiquarium Stabiano testimoniano la storica importanza della località che fu sepolta, insieme ad Ercolano e Pompei, dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.c..
Il fiore all'occhiello della città sono i Cantieri Navali, edificati nel 1783 dove sono state varate alcune delle più gloriose navi italiane.
Il gusto
Un luogo simbolo della città sono i chioschi del quartiere “Acqua della Madonna”. Aperti nel periodo estivo, servono specialità locali da gustare accompagnate da un buon bicchiere...di Acqua Acidula o della Madonna. Una ghiottoneria irresistibile è la “caponata stabiese”, una fresella circolare di grano duro condita con olio extravergine di oliva, pomodoro, olive verdi, acciughe salate, melanzane sott'olio e un pizzico di sale e origano. Altra specialità stabiese, è il “biscotto” a forma di sigaro, inventato nel 1848 dalla “Casa produttrice Riccardi”. La ricetta di questo caratteristico biscotto è avvolta nel mistero.
Prodotti tipici
Provolone del monaco
Secondo le fonti più accreditate questa varietà di formaggio deve il suo nome ai casari che nei secoli scorsi sbarcavano nel porto di Napoli con il loro carico di provoloni e si proteggevano dal freddo coprendosi con un mantello simile al saio monacale. Il latte utilizzato è prodotto con la tipica razza Agerolese, tutelata dalla Fao. La stagionatura è effettuata nelle tipiche grotte o fenditure ai piedi della costa di Sorrento. L'aspetto esterno del formaggio è caratterizzato dalla crosta colore nocciola e/o rossiccia. La consistenza al tatto presenta una pasta semidura dal tipico odore di latte e fieno.
Pomodoro di Sorrento
Grosso e rotondeggiante, il pomodoro, prodotto nell'area collinare dei comuni di Piano di Sorrento e S. Agnello, ha un colore rosso chiaro con sfumature verdi alla raccolta. La sua polpa è compatta e il sapore dolce e pieno. Ideale per l'insalata caprese, dove è abbinato a basilico e fiordilatte locale.
Olio
La natura vulcanica e la caratteristica configurazione a terrazza degli appezzamenti di olivi rendono pregiato l'olio prodotto in penisola sorrentina, tanto da fargli meritare la Dop. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, quest'olio ha un delicato sentore di erbe aromatiche e un'origine antica: i giardini che cingevano Capo Minerva (dea che si credeva inventrice delle olive e dell'olio), l'attuale Punta Campanella, erano consacrati al culto della dea della Sapienza, ringraziata ad ogni buon raccolto. Le olive utilizzate sono l'Ogliarola o Minucciola per una percentuale non inferiore al 65% e la Rotondella, Frantoi o Leccino, in percentuale non superiore al 35%. La raccolta a mano va ultimata entro il 31 dicembre per poi procedere alla molatura con strumenti adatti a conservare le caratteristiche del prodotto. |