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Donne, rompete gli indugi
Fiorella GIRACE
Presidente Commissione Regionale
Pari Opportunità
L'Istat fotografa un'Italia ancora divisa dalle differenze di genere. Nel 2006, al Sud sono solo 31 le donne occupate su 100. Quali le priorità secondo lei per recuperare questo ritardo?
I dati dell'Istat da alcuni anni restituiscono l'immagine di un Paese dove la disoccupazione è soprattutto femminile e meridionale. In Campania, in particolare, siamo ben lontani dai parametri di Lisbona che ci indicano un tasso di occupazione da raggiungere per le donne del 60%. Ci attestiamo intorno al 30% attuale, significa mettere in atto una serie di azioni che abbiamo efficacia subito.
La Regione sta facendo bene la sua parte, con corsi di formazione per donne sprovviste di titolo di studio, progetti che riguardano l'imprenditoria femminile, tanto che negli ultimi anni è proprio nella nostra Campania che in percentuale è aumentato più che altrove il numero di donne che hanno creato piccole imprese.
Bisogna poi incoraggiare le donne a cercarlo un lavoro, perché molte non ci provano neanche. Incoraggiarle anche rafforzando le politiche di sostegno, i servizi per le famiglie. Sono tante le giovani donne che lasciano il lavoro per accudire i figli, soprattutto se si tratta di occupazioni precarie e nessun diritto è riconosciuto.
Anche in politica il nostro Paese è poco “rosa”.
La nostra Regione si caratterizza per avere una presenza seria di donne in Giunta Regionale, tre con incarichi importanti, ma altrettante, compresa la Presidente in Consiglio Regionale. Tre su 60 per l'esattezza è un numero indicativo della realtà. Alla questione della Rappresentanza la Commissione che presiedo sta dedicando molte energie. Abbiamo davanti due sfide importanti, il Nuovo Statuto Regionale di cui la Campania dovrà dotarsi al più presto, e la legge elettorale regionale che a mio parere non potrà esistere senza norme che garantiscono, pena la nullità delle liste, alle donne di essere candidate in un numero elevato, pensiamo al 50% e soprattutto a molte di essere elette. Abbiamo diversi alleati in questa battaglia non solo femminile, a cominciare dal Presidente Antonio Bassolino. Non sarà facile, ma dobbiamo farcela.
Innalzamento dell'età pensionabile delle donne: favorevole o contraria? E perché?
Sono contraria. È inevitabile fare delle correzioni a questo sistema pensionistico. Gente della mia generazione rischia di non poter andare mai in pensione se non con un compenso che sarà assolutamente insufficiente per sopravvivere. Detto questo le donne che lavorano hanno tutte anche un altro lavoro, quello di cura della casa, della famiglia, dei figli. Non è usurante tutto ciò?
Se dovesse scegliere una o più figure femminili centrali nella storia italiana, il suo nome sarebbe...?
Sicuramente Tina Anselmi, una donna cui sono molto affezionata, da ragazza partigiana a prima donna Ministro del nostro Paese. Ancora oggi una persona che incita all'impegno le altre donne, ad uscire dal guscio ed a cimentarsi nell'arduo tentativo di cambiare la politica e le sue regole.
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