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LE PARI OPPORTUNITÁ SUL LAVORO

L'INTERVISTA A ROSA RINALDI - Un Bollino Rosa per la paritÁ

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L’INTERVISTA A FIORELLA GIRACE -Donne, rompete gli indugi

L’INTERVISTA A ANTONIA AUTORI -L’alleanza È “donna”

Antonia AUTUORI
Presidente Raggruppamento Femminile Confindustria Salerno

Come si può assecondare la crescita e l'affermazione professionale delle donne nel lavoro?
Non parlerei di assecondare, quanto piuttosto di riconoscere la professionalità e la voglia di impegnarsi che accomuna tantissime donne attive nel lavoro. Spesso infatti ci si scontra, soprattutto dalle nostre parti, con i pregiudizi che ancora esistono specialmente nell'ambiente delle piccole e medie realtà dove “donna da assumere” significa assenza per maternità e scarsa disponibilità ad impegnarsi oltre l'orario prefissato di lavoro. Una barriera è anche costituita talvolta dall’atteggiamento critico dei colleghi uomini, esonerati dalla necessità di lasciare in tempo utile il lavoro per riuscire a fare la spesa o di assentarsi per la malattia di un bambino, perché sono le loro mogli a farsene carico. Finché non saranno gli uomini ad assimilare “comportamenti” femminili, noi donne faremo un'enorme fatica per adeguarci ai modelli maschili; qualche donna riuscirà come ora ad affermarsi nell'ambito lavorativo, ma niente cambierà in sostanza per nessuno. Se gli uomini non saranno “obbligati” a prendere il congedo per paternità, se non collaboreranno di più alla gestione completa della vita familiare (non solo economicamente), noi donne per emergere non avremo che una possibilità: impegnarci e lavorare il quadruplo di un uomo. Per cercare di arginare il primo problema invece un incentivo soprattutto alle piccole imprese che assumono donne (con dei paletti sul livello o sul raggiungimento della quota del 50% per esempio) potrebbe essere una spinta concreta. A livello sociale, invece, andrebbe smantellata l'immagine negativa della donna diffusa attraverso i media, che la relega a piacevole attrattiva estetico/sessuale, trascurandone le capacità reali.

Che valore può avere l'associazionismo per donne impegnate nel mondo imprenditoriale?
L’associazionismo offre la possibilità di uscire dal cerchio lavoro-famiglia che stritola molte donne imprenditrici, che a differenza degli uomini loro omologhi, il poco tempo libero lo dedicano alla famiglia non riuscendo a ritagliarsi spazio per sè; consente la condivisione di esperienze, di modi di vita, di responsabilità che non sempre si riesce a far capire ad una amica o nello stesso ambito familiare. Nella nostra associazione per esempio la presenza degli uomini è stata sempre predominante, ma da qualche tempo l'aver creato un gruppo al femminile ha facilitato anche una partecipazione più attiva alla vita associativa delle donne, riscontrata anche nelle ultime elezioni della Giunta dove per la prima volta sono state elette ben 6 donne.

Se dovesse scegliere una figura femminile centrale nella storia italiana, il suo nome sarebbe…e perchè?
Rita Levi Montalcini perché rappresenta con il suo Nobel la possibilità delle donne di affermarsi ai massimi livelli mondiali. La sua vita dedicata alla ricerca è un monito anche per i nostri politici che tagliano continuamente i fondi per questo scopo, che è invece una delle ultime possibilità concrete per cercare di dare una svolta reale alla crescita del Paese.