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  Dicembre 2012

Articoli n?06
Luglio 2012
GREEN ECONOMY - Home Page
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CONFERENZA ONU RIO +20 SULLA SOSTENIBILITÀ:
la green economy convince tutti


di Raffaella Venerando

«LA GREEN ECONOMY É UNA NECESSITÀ, VISTA LA CRESCITA VERTIGINOSA DELL'ECONOMIA CINESE O INDIANA E BRASILIANA. I 120MILA NUOVI ADDETTI CHE CI SONO STATI IN ITALIA TRA IL 2009 E IL 2012 SONO GREEN ECONOMY, LE MIGLIAIA DI LAVORATORI DEL SETTORE ALIMENTARE CHE PUNTANO SU PRATICHE ECOSOSTENIBILI SONO GREEN ECONOMY E ANCHE CHI FA RICERCA IN QUESTO CAMPO. È QUESTO IL FUTURO PRODUTTIVO E OCCUPAZIONALE»


Corrado Clini
Ministro dell'Ambiente

C' era grande attesa intorno al vertice sull'ambiente tenutosi a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, attesa che potrebbe andare in parte delusa se gli accordi raggiunti in quell'occasione non si trasformeranno in vere e proprie decisioni e orientamenti politici (come rimarcato anche dal professore Mario Alverà, Direttore per l 'Italia della TCP–The Climate Project, nell ' intervista a fianco).
Ma i leader di governo, le organizzazioni non governative e tutti gli altri attori intervenuti, di preciso cosa hanno stabilito in Brasile?
Qual è stato il risultato raggiunto?
Essenzialmente si è trovata unanime convergenza su due obiettivi: spingere su politiche green che aiutino il rilancio economico dei Paesi e definire quanto meno i principi minimi di una strategia ambientale comune e univoca a livello mondiale.
E qui veniamo ai forse, ai probabilmente e alle speranze potenzialmente disattendibili: è proprio rispetto alla bozza di accordo mondiale sull'ambiente che aleggiano i più pesanti dubbi. L'intesa prevede che gli Stati membri individuino soluzioni urgenti per abbassare produzioni e consumi, senza però che vengano chiaramente specificati mezzi e modalità per farlo. Si teme, pertanto, che - come già purtroppo verificatosi in passato - il tutto si risolva con un nulla di fatto.
L'Italia però esce vincente dalla missione brasiliana. Va al Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, infatti, il merito di aver fatto sì che il nostro Paese fosse una pedina fondamentale nell'iter di costruzione e approvazione dell'intesa finale. Senza l'intermediazione italiana, infatti, alto sarebbe stato il rischio di tracollo per l'intesa, considerata la distanza di posizione tra la presidenza brasiliana e l'orientamento dell'Unione Europea.
«La Conferenza Onu Rio +20 sulla sostenibilità - ha dichiarato il ministro dell'Ambiente a margine del vertice brasiliano - ha confermato che la green economy è lo strumento per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi, e per aiutare a uscire dalla povertà i Paesi in via di sviluppo senza gravare in modo irreparabile sul pianeta».
Proprio in ragione dell'importanza sempre crescente della green economy, il Ministero competente ha fatto sì che nel decreto sviluppo fossero inserite norme che prevedono incentivi per le aziende che lavorano nella green economy e che assumono giovani laureati.In tutto 470 milioni di euro nel 2012, "soldi veri e già disponibili", come sottolineato da Clini, che potrebbero essere destinati a creare nuova e stabile occupazione. Nel tracciare un bilancio del settore green in Italia, il Ministro ha proseguito: «La green economy é una necessità, vista la crescita vertiginosa dell'economia cinese o indiana e brasiliana.
I 120mila nuovi addetti che ci sono stati in Italia tra il 2009 e il 2012 sono green economy, le migliaia di lavoratori del settore alimentare che puntano su pratiche ecosostenibili sono green economy e anche chi fa ricerca in questo campo. È questo il futuro produttivo e occupazionale».
Per costruirlo poi al meglio questo futuro, il Ministero dell'Ambiente ha indetto gli Stati Generali della Green Economy, per il sette e otto novembre prossimi a Rimini. L'appuntamento sarà l'occasione per discutere di eco-innovazione, energia e problematiche connesse, fonti rinnovabili, materiali e rifiuti, mobilità, agricoltura di qualità ecologica, qualità degli ecosistemi e servizi ambientali, finanza e strumenti economici.



Intervista

MARIO ALVERÀ
PRESENTER, THE CLIMATE PROJECT ITALY MANAGER


DOTTOR ALVERÀ, UN SUO COMMENTO SUL VERTICE DI RIO?
UN ACCORDO C'È STATO, MA È STATA PIÙ UNA LISTA DI BUONE INTENZIONI CHE UNA LISTA DI DECISIONI CONCRETE. QUESTA PER MOLTI È STATA UNA GRAN DELUSIONE PERCHÉ C'ERA STATA MOLTA ATTESA VISTO CHE LE NAZIONI UNITE ERANO TORNATE A RIUNIRSI A RIO DE JANEIRO, CITTÀ SIMBOLO, DOVE LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI INIZIÒ CON UNA PRECEDENTE RIUNIONE VENT'ANNI FA. L'EVENTO È DURATO TRE GIORNI ED ERANO PRESENTI PIÙ DI CENTO CAPI DI STATO CHE HANNO SOTTOSCRITTO UN DOCUMENTO NEGOZIATO PRECEDENTEMENTE CHE COPRE 283 DIVERSI ARGOMENTI.
IL TITOLO È "IL FUTURO CHE VOGLIAMO" E CONTIENE IDEE E PROMESSE INTERESSANTI SPECIALMENTE NEI CAMPI DELLE ENERGIE RINNOVABILI, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E NELL'ELIMINAZIONE DEI SUSSIDI ALL'INDUSTRIA DEI COMBUSTIBILI FOSSILI. MA, PER USARE LE PAROLE DEL WWF, È STATA USATA LA PAROLA "APPOGGIAMO" BEN 99 VOLTE, MENTRE IL TERMINE "DOBBIAMO" SOLAMENTE TRE VOLT E. QUESTO LA DICE LUNGA: TUTTO È STATO SEPPELLITO IN CODICILLI CHE LO RENDONO INEFFICACE.
LE TANTE RIUNIONI ORGANIZZATE DALLE NAZIONI UNITE, NEGLI ULTIMI ANNI, CI DIMOSTRANO QUANTO SIA DIFFICILE TROVARE ACCORDI FRA COSÌ TANTI PAESI; BISOGNA CONTINUARE A FARLE MA, ALLO STESSO TEMPO, ANDREBBERO ORGANIZZATI INCONTRI SU PICCOLI PUNTI SPECIFICI CHE CI CONSENTANO DI OTTENERE DEI PROGRESSI FACENDO TANTI PICCOLI PASSI UNO DOPO L'ALTRO. É INUTILE DIRE CHE LA CRISI DELL'EURO HA COMPLICATO LE COSE E RESO IMPOSSIBILE PER LA POLITICA PRENDERE LE DECISIONI NECESSARIE, CHE SONO: - FAR PAGARE UN PREZZO SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA; - INCENTIVARE CHI USA PRODOTTI PULITI COME AD ESEMPIO LE AUTO ELETTRICHE; - REGOLAMENTARE, PROIBENDO L'USO DI APPARECCHIATURE INQUINANTI QUANDO L'ALTERNATIVA ESISTE COME NEL CASO VERIFICATOSI NEL NOSTRO PAESE DELLE CALDAIE A GASOLIO CHE SONO STATE MESSE AL BANDO. É COMUNQUE ORA CHE SI INIZI UN SERIO CAMMINO VERSO UN FUTURO RESPONSABILE. LA CRISI ECONOMICA NON DEVE FERMARCI, ANZI. DOBBIAMO CERCARE LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA IN QUESTO SETTORE.

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