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a cura di Vito Salerno
Miracolo a Le Havre
di Aki Kaurismäki
Genere: Commedia
Non accade spesso che il cinema europeo affronti il tema della sempre più grave crisi economica, politica e soprattutto morale che ha portato alla questione irrisolta dei profughi: persone che arrivano dopo mille difficoltà nell'Unione europea e subiscono un trattamento irregolare e spesso inadeguato.
"Miracolo a Le Havre" racconta di Marcel Marx (André Wilms), ex scrittore e noto bohémien, che si è ritirato in una sorta di esilio volontario nella città portuale di Le Havre, dove sente di aver costruito un rapporto di maggiore vicinanza con la gente, che serve praticando l'onorevole ma poco redditizio mestiere del lustrascarpe.
Abbandonata ogni velleità letteraria, vive felicemente dividendosi tra il suo bar preferito, il lavoro e la moglie Arletty, quando all'improvviso il destino mette sulla sua strada un piccolo profugo, Idrissa (Blondin Miguel), arrivato dall'Africa.
Con Arletty gravemente ammalata e costretta a letto, ancora una volta Marcel deve affrontare il freddo muro dell'indifferenza umana, armato solo del suo innato ottimismo e della solidarietà della gente del suo quartiere: ma contro di lui lavora la cieca macchina dello stato occidentale, questa volta rappresentata dalla polizia che lentamente stringe il cerchio intorno al bambino africano.
Per Marcel è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, lucidarsi le scarpe e mostrare i denti.
Marcel Marx: «Hai pianto?»
Idrissa: «No!» Marcel: «Bene. Non serve a niente.»
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