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In autunno 90 milioni
per le Pmi della Campania
In autunno 90 milioni
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Il Programma Jeremy illustrato dal Vice Presidente Bei Dario Scannapieco
di Bruno Bisogni
Giovanni Lettieri e Dario Scannapieco
La Banca Europea degli Investimenti è la più grande istituzione finanziaria internazionale esistente. Come ha sottolineato il suo Vice Presidente, Dario Scannapieco, nel corso di un incontro svoltosi all'Unione Industriali giovedì 24 giugno, le dimensioni della Bei sono sette volte superiori a quelle della Banca Mondiale. Un colosso del genere opera per il 90% in Europa. Nel solo 2009 sono stati erogati prestiti per oltre 79 miliardi di euro, di cui 9,7 in Italia. I prestiti Bei non sono concessi per il 100% dei costi. L'importo dei progetti attivati l'anno scorso in Italia grazie al contributo della Banca Europea degli Investimenti supera infatti i 30 miliardi. L'apporto della Bei per le pmi campane finora non è stato particolarmente significativo, molto più per la mancanza di informazioni adeguate da parte di imprese e sistema bancario che per le politiche seguite dall'istituto. Tra pochi mesi tuttavia le cose dovrebbero cambiare, per l'effetto volano di un programma, il programma Jeremy. Una iniziativa della Commissione europea che consente di allocare parte dei fondi strutturali dell'Unione Europea presso autorità e con strumenti diversi da quelli originari. Tra le realtà che hanno aderito al programma ci sono state anche le Regioni Campania e Sicilia. Novanta milioni di euro sono stati così resi disponibili per sostenere progetti delle piccole e medie imprese campane. Il Fondo Europeo degli Investimenti (Fei) gestisce queste risorse attraverso intermediari bancari selezionati attraverso un'apposita gara. Secondo le previsioni della Bei, per la Campania le banche selezionate dovrebbero poter mettere a disposizione delle imprese i 90 milioni. Si tratterà di un contributo concreto per le pmi in una fase molto difficile dell'economia. A fruire della provvista economica del Fei non saranno imprese di dimensione cospicua o comunque particolarmente "attrezzate" sotto il profilo del merito creditizio. Vi saranno, al contrario, due categorie di beneficiari: imprese meno consolidate appartenenti a settori quali l'agroalimentare, l'Information technology, l'automobilistico, l'aerospaziale, le energie rinnovabili; imprese sociali, supportabili attraverso l'innovativo strumento del microcredito. Nel primo caso l'importo massimo del prestito concedibile sarà di 500mila euro, mentre i microcrediti non potranno superare i 25mila euro.
Jeremy è una boccata d'ossigeno per il sistema produttivo locale, ma è anche l'occasione per avvicinarsi alla Bei e alle diverse altre opportunità che l'istituto prevede per le piccole imprese. Una opzione da utilizzare anche alla luce dell'evoluzione delle politiche di sviluppo industriale e della fine, da anni ormai acclarata, dell'epoca dei contributi a fondo perduto.
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