responsabilitÀ sociale di impresa
e sviluppo economico:
quali prospettive?
Cambio ai vertici
di Confindustria Benevento
Cosimo Rummo passa il testimone
a Giuseppe D'Avino
responsabilitÀ sociale di impresa
e sviluppo economico:
quali prospettive?
Il Vice Presidente Vicario di Confindustria Benevento ha ribadito quanto sia difficile
e oneroso fare impresa al Sud
«Occorre, a tutti i livelli,
una nuova classe dirigente che testimoni, con i fatti,
il proprio senso
di responsabilità»
Michele Pastore, Vice Presidente Vicario Confindustria Benevento
Si è tenuto nei giorni scorsi il Convegno su un argomento molto attuale e discusso soprattutto negli ultimi tempi: "La Responsabilità Sociale d'impresa".
Quest'ultima può essere vista come una strategia che consente alle imprese di interagire con gli stakeholders del territorio raggiungendo una collaborazione e un consenso sociale che portano al successo imprenditoriale attraverso la soddisfazione, la fiducia e la collaborazione dei vari interlocutori sociali dei cui contributi e consensi l'impresa ha bisogno.
Risulta, pertanto, fondamentale per il management aziendale costruire un rapporto di credibilità aziendale e fiducia duraturo nel tempo.
Su questi presupposti è stato costruito il Convegno, organizzato dal Lions Club Benevento "Arco di Traiano" che ha visto, nel panel degli invitati: Gennaro Masiello, Presidente della Camera di Commercio di Benevento, Maricetta Sanfilippo, Presidente VI Circoscrizione Lions - Distretto 108 Ya, Raffaele Villanacci, Presidente Lions Benevento "Arco di Traiano".
Ed ancora Filippo Bencardino, Rettore dell'Università degli Studi del Sannio, Guido Tortorella Esposito, Docente Economia delle imprese e dei mercati dell'Università degli studi del Sannio. Sono intervenuti: Paolo Ricci, Ordinario di Economia Aziendale e di Economia della Aziende e delle Amministrazioni pubbliche presso l'Università degli studi del Sannio, Cecilia Mezzano della Fondazione Mattei, Michele Pastore, Vice Presidente Vicario di Confindustria Benevento, Riccardo Milano, responsabile delle relazioni Culturali di Banca Popolare etica, e Giacomo D'Agosinis Rinaldi, Specialista Previdenza e Convenzioni, attività Distributive, Allianz S.p.A., Professor Ermanno Bocchini, Ordinario di Diritto Commerciale Università di Napoli Federico II. Michele Pastore ha sottolineato l'importanza del tema e il forte coinvolgimento sull'argomento in quanto richiama tutti ad un grande senso di responsabilità e pone al centro dell'attenzione l'umanità; cioè, il sistema sociale.
Un sistema sociale, etico e innovativo, non può prescindere da una forte passione (che si traduce in un pieno coinvolgimento, basato sul credo di ciascuno e sulla consapevolezza di essere soggetti - attori di ogni processo). Insomma Pastore ha dichiarato: «Dobbiamo avere la capacità di tradurre in progettualità concrete le idee».
La seconda riflessione sulla quale si è soffermato è il significato di "Responsabilità sociale di Impresa", sottolineando: «Sono un Confindustriale e, come tale, posso testimoniare che chi fa parte del nostro sistema ha nella giusta e dovuta considerazione questa responsabilità. Sappiamo bene che siamo chiamati, sempre e comunque, ad un'oculata e sana gestione delle nostre imprese perché dalla nostra gestione, dalle nostre scelte, dipendono le sorti dell'economia del Paese e dipende il futuro e la serenità delle nostre famiglie e quelle dei nostri collaboratori. Senza enfasi e senza alcuna volontà di autogratificazione, evidenzio con grande soddisfazione, che siamo l'unica associazione datoriale che ha profuso e profonde un grande impegno per divulgare questa cultura al proprio interno. Ci crediamo e abbiamo affidato questa mission e questo compito al Gruppo Giovani Imprenditori perché sono il presente ed il futuro della classe imprenditoriale e della classe dirigente di questo Paese. Ho avuto anch'io il grande onore e privilegio, qualche anno addietro, di essere chiamato alla Presidenza provinciale del Gruppo e già da allora "inculcavamo" questo impegno e questo senso di responsabilità in tutti i nostri incontri con il mondo della scuola, sollecitando in primis i formatori e poi gli studenti».
Proseguendo, Pastore ha voluto condividere con la platea alcune riflessioni, forse non ottimistiche, ma certamente costruttive: «Tutti chiedono al sistema delle imprese, a noi imprenditori, responsabilità sociale. É giusto! Ma non sarebbe più corretto ed opportuno chiedere e pretendere una responsabilità sociale del Paese e per il Paese? Chiamare, cioè, tutti, nella quotidianità, ad ispirare i propri comportamenti, lavorativi, familiari, sociali, ad un maggiore senso di responsabilità ed eticità?».
Queste domande, forse scontate e a volte provocatorie, purtroppo restano prive di risposta. Proprio partendo dalle considerazione iniziali Michele Pastore è entrato nel vivo del proprio intervento incentrato su: "Attività imprenditoriale nel Sud Italia".
«Non voglio scomodare i grandi padri del meridionalismo ma, tolta la breve parentesi, pur con tutte le sue negatività, della Cassa per il Mezzogiorno, l'attenzione verso il sud Italia, l'impegno per la cosiddetta questione meridionale, aldilà dei proclami dei Governi di sinistra, di centro, di destra, è andata sempre più scemando, fino a scomparire. Voglio ricordare che non abbiamo mai avuto un vero intervento straordinario, cioè, aggiuntivo, bensì si è cancellato qualunque intervento ordinario, sostituendolo con quello straordinario fino ad arrivare ai nostri giorni: si prendono risorse dai fondi FAS (destinati alle aree sottoutilizzate: le aree del Mezzogiorno) per finanziare di tutto e di più al nord. Pertanto, le risorse per creare sviluppo al sud sono oramai al lumicino e riequilibrare il gap infrastrutturale e di industrializzazione tra il sud e il nord diventerà impresa ardua. Come operatore economico del sud continuerò ad essere un pioniere nel mio Paese, a subire la concorrenza del mio collega del nord che vive ed opera in un contesto di sistema, opera con l'humus giusto e figuratevi poi quando parliamo di globalizzazione dei mercati. Il confronto con gli operatori degli altri paesi dove tutto costa meno è sconfortante. Io dovrò continuare, oltre a pensare a rendere competitivo il mio prodotto, ad aggredire nuovi segmenti di mercato, ad innovarmi, ad avviare processi di ricerca e sviluppo, ad elevare le competenze dei miei collaboratori, dovrò dedicarmi ad affrontare l'handicap di non avere neanche l'ADSL, ad operare con continui distacchi di energia elettrica e a pagarla di più, ad avere seri problemi di logistica per il trasporto dei prodotti finiti sui mercati, ad avere seri problemi con un sistema creditizio che spesso non finanzia e studia la bontà dell'idea progettuale ma guarda solo l'eventuale garanzia per il proprio sicuro ritorno economico ed il mio pensiero non può non andare anche ai quei miei colleghi del sud che spesso sono costretti anche a combattere con le infiltrazioni malavitose, e mi fermo per non tediarvi, ma la lista sarebbe ancora lunga».
Con queste riflessioni si è inteso stimolare il dibattito con le istituzioni presenti e snocciolare qualche problema, senza piangersi addosso ma solo evidenziando la difficoltà di svolgere quotidianamente attività imprenditoriale in un simile contesto. Pastore ha concluso il suo intervento con parole intrise di grande significato sociale: «Sono un imprenditore, ho fatto anni fa una scelta di vita e certamente, fino a quando mi sarà consentito, continuerò a fare questo mestiere. É una sfida nella sfida e da qui anche il forte impegno nella mia associazione di riferimento, Confindustria. Stare assieme, condividere i problemi, fare massa critica, proporre idee, si può e si deve tradurre in azioni concrete per cambiare lo scenario operativo. Nel nostro Mezzogiorno si è operato male e soprattutto in mancanza di una vera cultura dello sviluppo che si fondasse per la socialità sul corretto impiego e sulla redditività delle risorse disponibili. In un sola parola: sprechi e chi spreca ruba agli altri. Occorre, a tutti i livelli, una nuova classe dirigente che testimoni, con i fatti, il proprio senso di responsabilità».
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