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Articoli n° 10
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Innovazione tecnologica, in sala operatoria arriva il robot


Innovazione tecnologica,
in sala operatoria arriva il robott


Lettura magistrale del professore Giuseppe Petrella, chirurgo oncologo di fama,
con uno sguardo sul futuro delle tecniche di intervento mini invasive. Con vantaggi per tutti

di Vincenzo M. Arricale

Giuseppe Petrella

“Innovazione tecnologica in chirurgia oncologica”, è il titolo della lezione magistrale che il professore Giuseppe Petrella, ordinario di Chirurgia dell’Università “Tor Vergata” di Roma, ha svolto il 13 novembre scorso, presso Confindustria Caserta.
La conferenza scientifica è stata introdotta dal saluto del presidente di Confindustria Caserta, Antonio Della Gatta, il quale ha sottolineato come il campo della medicina, e in particolare della chirurgia, sia terreno fertile della sperimentazione e applicazione della più avanzata innovazione tecnologica che si accompagna alla ricerca scientifica. In tal senso, peraltro, è appena il caso di sottolineare che tra le notazioni di interesse emerse dalla lettura magistrale una riflessione in particolare è stata dedicata alle metodiche della chirurgia robotica, la quale costituisce un approccio davvero innovativo per il trattamento mini invasivo di alcuni tumori urologici, ginecologici, gastrointestinali e polmonari, offrendo una miglior visuale del campo operatorio e manovre di altissima precisione e rapidità. Il tutto, ovviamente, senza aver trascurato la tecnica della laparoscopia, ormai ampiamente diffusa. «Tecniche di intervento per le quali i nostri ospedali - anche al Sud - sono secondi soltanto a quelli degli Stati Uniti», ha chiosato il presidente della Sezione Sanità privata, il medico e imprenditore Vincenzo Schiavone, presentando i relatori.
Con il professore Petrella alla conferenza scientifica hanno, infatti, relazionato anche il professore Ferdinando Salzano de Luna, primario di Chirurgia generale presso l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta (che ha trattato il tema: “La chirurgia oncologica addominale oggi. Approcci e nuove metodologie di trattamento”) e il professore Oreste Claudio Buonomo, docente dell’Universtà degli Studi di Roma “Tor Vergata” (che invece ha affrontato il tema: “Chirurgia mammaria: nuove frontiere”).
Docente a Roma, il professore Petrella può ben dirsi casertano doc. Suo padre, infatti, era originario di Nocelleto di Carinola e fu fondatore della storica Clinica San Luca, nel cuore del capoluogo, di cui a soli 23 anni - rimasto orfano - l’oncologo è stato presidente e amministratore. «Sotto la spinta dell’innovazione tecnologica in 20 anni la Sanità ha fatto salti enormi», ha detto. «Un tempo si diceva: grande è il taglio, grande è il chirurgo. Oggi non è più così. Da quando Philippe Mouret, nell’87 eseguì con la laparoscopia la prima colicistescopia, le tecniche mini invasive sono diventate la norma. Con enormi vantaggi per tutti, sia in termini di recupero sanitario per il paziente che di recupero socio-lavorativo».
Il futuro, tuttavia, sarà la chirurgia robotica. Una tecnologia che consentirà addirittura di operare a distanza, dall’altra parte dell’Oceano, grazie a un normale pc dotato di joystick. Sarà questa la naturale evoluzione della laparoscopia. «Ma attenzione - ammonisce l’oncologo - mini invasività non significa minore competenza. É sempre il chirurgo che opera, sia pure in condizione ottimali: con uno sguardo tridimensionale sulla parte da operare e una precisione millimetrica».
E si tratta di un futuro, a ben vedere, già arrivato. Quest’anno, in Italia, sono stati eseguiti 2330 interventi con robotica, ha annotato l’oncologo. «Il nostro è il secondo Paese al mondo, con competenze accumulate in questo campo, dopo gli Stati Uniti». E si tratta di competenze multidisciplinari, che investono i settori dell’elettronica e della meccanica, dell’informatica e della sensoristica. «Insomma - ha concluso l’oncologo - la telechirurgia robotica richiederà sempre più competenze, mettendole in rete».

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