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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
MAGGIO 2010
 
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P.A. e Fisco
Quando l’Italia non È equa

zinzi: «Voglio restituire dignitÀ al nostro territorio»

polluce sperimenta le frontiere del volo supersonico senza pilota


zinzi: «Voglio restituire dignitÀ al nostro territorio»

Intervista con il nuovo presidente della Provincia di Caserta, eletto al primo turno con un consenso quasi plebiscitario (oltre il 64%), che afferma: «Sicurezza e fiscalità di vantaggio per risalire la china»

di Antonio Arricale



Domenico Zinzi riceve le consegne dal Commissario, Prefetto Biagio Giliberti


Un successo atteso, la sua elezione, oltre ogni rosea aspettativa. Qual è stata la chiave di questo eccezionale risultato?
Penso più di un elemento. La gente ha premiato intanto la mia lunga esperienza politico-amministrativa, riconoscendo il buon lavoro da me svolto nel corso degli anni. In secondo luogo, i cittadini della provincia di Caserta hanno ritenuto di affidare alla coalizione di centrodestra il compito di risollevare questa terra da una situazione di enorme difficoltà in cui è precipitata negli ultimi anni. Infine, è stata nettamente bocciata la classe politica di centrosinistra, che ha fallito su tutti i fronti.

Archiviata la campagna elettorale, ora viene il difficile: amministrare. Da che cosa comincerà?
Sono tante le priorità per questa provincia. Così come ho più volte detto in campagna elettorale, non si può che partire dalla sicurezza, precondizione necessaria per lo sviluppo del territorio. Senza sicurezza non ci può essere sviluppo. Le azioni di contrasto al crimine, operate negli ultimi anni da magistratura e forze dell’ordine, grazie all’importante contributo del Governo e del Ministro dell’Interno Maroni, stanno portando a risultati rilevanti nella lotta alla criminalità organizzata, che nel nostro territorio appare indebolita. Il “Modello Caserta” ha funzionato, ma ora va implementato con provvedimenti di carattere sociale, che favoriscano lo sviluppo. Poi, c’è da pensare al problema rifiuti, alle bonifiche, alla depurazione delle acque, alla viabilità e alla sicurezza degli edifici scolastici. C’è tanto lavoro da fare, ma anche tanta voglia di restituire dignità al nostro territorio.

Andiamo per ordine. Lei ha avuto già modo di entrare in contatto con l’apparato burocratico dell’ente Provincia. Che cosa ha trovato a Corso Trieste?
Ho riscontrato la massima disponibilità da parte di tutti, dirigenti e dipendenti. Sono convinto che lavoreremo bene.
Nonostante le competenze demandate dalla Regione, la gente percepisce la Provincia ancora come un ente inutile…

Probabilmente, si sconta ancora un giudizio che è dettato dalla cattiva gestione politica dell’ente in questi ultimi anni. La mia intenzione è valorizzare al massimo le funzioni della Provincia, dimostrando con i fatti che svolge un ruolo politico-istituzionale di rilievo.
Fare impresa in Italia è difficile; al Sud è quasi impossibile; in alcune province, come la nostra, è addirittura da eroi. Che cosa bisogna fare per creare un clima idoneo, di fiducia; anzi, che cosa può e deve fare, in questo senso, la Provincia?

La Provincia, al pari di altri enti, deve contribuire a creare le condizioni affinché in questa terra arrivino investitori da altre zone d’Italia e anche dall’estero. Sinteticamente, credo che per favorire una sensibile ripresa degli investimenti industriali si debbano garantire due condizioni: la sicurezza del territorio e una fiscalità di vantaggio. Senza queste due premesse è velleitario pensare di rilanciare adeguatamente il settore industriale.

Nonostante il palese declino dell’apparato produttivo, la provincia di Caserta è ancora oggi una delle più industrializzate del Mezzogiorno. La sensazione diffusa, tuttavia, soprattutto tra gli imprenditori, è di una generale disattenzione, su questo fronte, da parte della classe politica. Manca, un piano industriale territoriale, magari anche in relazione ad un più articolato piano regionale. Che cosa ne pensa?
Sono assolutamente d’accordo con questa affermazione. Terra di Lavoro costituisce ancora un polo d’eccellenza, ad esempio, per quel che riguarda il settore delle telecomunicazioni, nonostante la crisi che ha portato alla scomparsa di molte multinazionali da questo territorio. Ci sono, poi, altre produzioni di eccellenza che continuano a tenere, anche in un momento di grande sofferenza come quello attuale. Penso che la politica debba dedicare adeguata attenzione alla classe imprenditoriale, che in una terra come la nostra ricopre un ruolo socialmente molto delicato. Sostenere l’industria significa sostenere l’occupazione e il benessere della nostra popolazione. Credo sia necessario conferire una vocazione produttiva al nostro territorio, valorizzando le notevoli potenzialità insite nella diversità del territorio.


Il neo presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi durante l’intervista


Si parla tanto di turismo, ma che cosa bisogna fare, al di là degli slogan per trasformare questo settore in vera e propria industria culturale e del tempo libero?
Credo che, proprio grazie alla bellezza e alla varietà della nostra terra, il turismo debba essere uno dei principali punti di forza per l’economia di Terra di Lavoro. Le straordinarie bellezze architettoniche (Reggia, Belvedere, Casertavecchia), il patrimonio museale, la costa, ma anche il Matese sono risorse da sfruttare, con intelligenza e professionalità. Sono necessarie, perciò, azioni concrete per raggiungere tali obiettivi. Innanzitutto, va rilanciato il turismo balneare sul Litorale domizio e per fare ciò risultano prioritarie le bonifiche, a partire dalla depurazione delle acque. Inoltre, va promosso adeguatamente lo sviluppo del turismo congressuale, che alimenta flussi turistici tutto l’anno e non limitatamente al periodo estivo. Bisogna potenziare decisamente, poi, il turismo enogastronomico, valorizzando i nostri prodotti di eccellenza e ripensando i sistemi di promozione delle tipicità, evitando il proliferare di eventi di piccola entità e concentrandosi invece su manifestazioni di grande portata. Infine, da non sottovalutare il turismo invernale sul Matese. In proposito, appare necessaria la costruzione di un sistema di infrastrutture adeguato, a partire da una strada a scorrimento veloce che colleghi Caserta a Piedimonte Matese; e da una funivia che metta in comunicazione Piedimonte con le località montane del Matese.

Lei ha conservato la carica di parlamentare nazionale, adducendo la necessità di mantenere uno stretto collegamento con il governo centrale, senza la vicinanza del quale molti progetti rischiano definitivamente di naufragare. É il caso, per esempio, dell’aeroporto di Grazzanise. Come pensa di muoversi, in proposito, atteso che anche lei ritiene la realizzazione di quest’opera importante per rilanciare l’economia del territorio?
Penso che la filiera di centrodestra tra Governo nazionale, Regione Campania e Provincia di Caserta che si è venuta a creare in occasione delle ultime elezioni porterà i suoi frutti. Per quanto riguarda l’aeroporto di Grazzanise, è un’assoluta priorità per lo sviluppo di questo territorio e dell’intero Mezzogiorno. Dopo tanti anni di promesse mancate da parte del centrosinistra e di Bassolino, penso che questa sia la volta buona per portare a compimento questa opera strategica, che garantirà migliaia di posti di lavoro nella nostra provincia. Già in campagna elettorale ho parlato con il Ministro Matteoli, che mi ha ampiamente rassicurato sulla realizzazione dell’aeroporto. Stessa cosa ha fatto il Presidente della Regione, Stefano Caldoro. Presto ci incontreremo per fare il punto della situazione, ma penso che finalmente, in tempi ragionevoli, i lavori potranno iniziare.

Capitolo rifiuti. La fase dell’emergenza è stata superata, ma un vero e proprio ciclo è ancora lontano dall’essere organizzato. Come pensa di muoversi?
Quello dei rifiuti è un argomento estremamente complicato. L’emergenza rifiuti, che tanti danni ha prodotto all’immagine della nostra terra, è finita solo sulla carta e molte questioni sono ancora irrisolte. Con la provincializzazione dei rifiuti, saremo noi a gestire l’intera filiera. Voglio dirlo a chiare lettere: mai più i rifiuti di Napoli dovranno arrivare in provincia di Caserta. Ciò detto, ritengo fondamentale la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti, che preveda anche la costruzione di un termovalorizzatore, struttura che costituisce, per quei comuni che la ospitano, anche una fonte dalla quale ricavare dei vantaggi economici (i cosiddetti ristori). Spesso in passato il settore dei rifiuti ha ricoperto la funzione di ammortizzatore sociale. É giunta l’ora di invertire la tendenza, rendendo il nostro ciclo dei rifiuti in linea con le realtà più virtuose presenti nel Paese.

E c’è anche il capitolo delle opere incompiute. Policlinico e Interporto appaiono, al di là degli errori di gestione locale che pure ci sono stati, come l’effetto perverso di una concezione “napolicentrica” della politica difficile da digerire. Che cosa pensa di fare per sbloccare la situazione?
Per quanto riguarda il Policlinico, va detto che ci sono state responsabilità nella gestione della situazione e si poteva fare di più per evitare gli attuali problemi. Tuttavia, intendo confrontarmi con il Rettore e trovare una soluzione insieme a lui e alle parti interessate. Sul fronte Università e napolicentrismo, dico che il nostro ateneo, ormai radicato da anni sul territorio, deve assumere il nome di “Università di Caserta” e in tempi brevi la sede del rettorato deve trasferirsi nella nostra città capoluogo. Il Policlinico, poi, è fondamentale per lo sviluppo della nostra terra. Accanto a questa opera, poi, dovrà avvenire il trasferimento a Caserta dell’intera facoltà di Medicina. Altra nota dolente, l’interporto: la Regione Campania, sotto la gestione Bassolino, ha pensato esclusivamente allo sviluppo dell’interporto di Nola, ignorando quello Marcianise-Maddaloni. Quest’ultimo rappresenta una infrastruttura di vitale importanza non solo per la nostra Provincia, ma anche per Napoli. L’interporto potrebbe costituire un sito di stoccaggio proprio per le merci del porto partenopeo. Per quanto mi riguarda, intendo lavorare per ridare impulso all’autorità di controllo (uguale a quella che esisteva in passato) per il funzionamento dell’interporto, nella quale è compresa la presenza di un rappresentante della Provincia di Caserta.


A proposito, Caserta e Napoli, sono: in contrapposizione, in concorrenza, in un rapporto di subordinazione o… altro?
Caserta è il capoluogo di una grande provincia, popolata da circa un milione di abitanti. Per questo non può essere subalterna a nessuno. Il nostro rapporto con Napoli non deve essere di sudditanza, come è stato fino ad oggi con i governi di centrosinistra. Caserta e la sua provincia hanno una propria identità, grandi risorse a disposizione e con Napoli devono rapportarsi in maniera complementare, stabilendo relazioni di collaborazione e di amicizia, nel reciproco interesse.


La Scheda

Medico e politico di lungo corso

Domenico Zinzi, parlamentare Udc, è stato eletto presidente della Provincia di Caserta con oltre il 64% dei voti. Guida una coalizione di centrodestra. 67 anni, sposato con due figli, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università “Federico II” di Napoli, ed è specializzato in Chirurgia Generale, Chirurgia Toracica ed Endocrino-chirurgia.
Insieme a quella politica vanta anche una lunga esperienza manageriale e amministrativa. É stato componente del Comitato di gestione dell’Unità sanitaria locale e presidente del Consiglio di amministrazione dell’Azienda dei Trasporti casertani.
Dal 1995 al 2006 è stato Consigliere regionale della Campania. Nell’ambito della Regione Campania ha ricoperto anche le cariche di assessore (con delega ai Lavori Pubblici, Trasporti, Ambiente, Protezione civile, Demanio Marittimo, Acque e Acquedotti, Porti e Aeroporti, Difesa del suolo) e di presidente del Consiglio Regionale.
In ambito nazionale, è stato sottosegretario di Stato alla Salute nel governo Berlusconi (dal maggio 2005 all’aprile 2006), segretario della Commissione Bilancio alla Camera e componente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali. Sempre alla Camera, è tuttora vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni e componente della Commissione per le Politiche dell’Unione Europea, e del Comitato parlamentare per i Procedimenti d’accusa, della Giunta delle elezioni.
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