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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2007
 


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Chapeau - I suggerimenti enogastronomici di CostoZero

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La crisi della competitivitÀ

L’intervista a LUIGI NICOLAIS - Non basta spostare la frontiera della conoscenza

L’intervista a FRANCESCO FEDI - Uno spazio comune per la ricerca in Europa

L’intervENTO DI MAIO RAFFA - Cresce l’impegno del sistema Campania


Uno spazio comune
per la ricerca in Europa

Presidente, lei è stato il primo italiano ad assumere nel 2004 la Presidenza del Comitato Europeo della Scienza e della Tecnologia (Cost). Nel marzo 2007 è poi stato confermato per il prossimo triennio. Cos'è il Cost e quali sono i principali risultati ottenuti dalla Presidenza Italiana nel passato triennio?
Il Cost è la più antica e vasta forma intergovernativa di cooperazione nel campo della ricerca istituita nel 1971 e utilizzata dalla comunità scientifica europea per collaborare in progetti comuni di ricerca, finanziati dai 35 paesi partecipanti. I fondi forniti dal programma, non superiori all'1% del valore complessivo dei progetti, sono impiegati per ottenere una sinergia efficace mediante il finanziamento della rete di collaborazione che coinvolge in Europa ogni anno più di 30.000 ricercatori. Il Cost svolge un ruolo fondamentale nella “European Research Area” anticipando e complementando le attività dei vari Programmi Quadro, fungendo da “ponte” verso le comunità scientifiche dei paesi emergenti e creando le basi per la costituzione di “Reti di Eccellenza” in vari settori scientifici di punta, tra cui: Fisica, Chimica, Telecomunicazioni e Informatica, Nanotecnologie, Ambiente, Medicina e Salute. Una radicale opera di riforme attuata durante la Presidenza Italiana nel passato triennio ha restituito al Cost la sua posizione di propulsore di ricerche alla frontiera delle conoscenze scientifiche. Tutto ciò è stato riconosciuto sia dalla Commissione Europea sia dal Consiglio dell'UE che hanno attribuito al Cost un aumento di circa l'80% dei fondi nel prossimo Settimo Programma Quadro. Con la Presidenza Italiana il Cost ha contribuito al conseguimento dei principali obiettivi fissati dall'UE nel campo della ricerca scientifica: dare impulso alla competitività europea stimolando la ricerca e l'innovazione; attrarre investimenti dall'area privata in ricerca di alta qualità; incrementare la collaborazione Università-Industria tramite reti di eccellenza ed il trasferimento dei risultati; aumentare l'efficienza di utilizzazione dei fondi destinati alla ricerca in ambito nazionale ed europeo; incrementare la collaborazione nel campo della ricerca tra i vari paesi dell'UE e quelli appartenenti alla regione balcanica e mediterranea. Come risposta all'ultimo bando Cost, l'Italia, insieme alla Germania, non solo è stato il paese che ha presentato il maggior numero di proposte per nuovi progetti di ricerca - più di 100 - ma anche quello che ha visto il maggior numero di proposte accettate.

Quali sono le principali caratteristiche alla base del successo del Cost?
L'iniziativa delle azioni Cost non è imposta dall'alto, ma proviene dagli stessi ricercatori. I progetti Cost sono “azioni concertate” nel senso che implicano il coordinamento di attività di ricerca finanziate a livello nazionale. Sebbene i partecipanti finanzino solo le proprie attività di ricerca, essi hanno accesso a tutti i risultati ottenuti nell'azione. L'idea del Cost è pertanto di unire, all'interno di un determinato progetto di ricerca, istituti, università e industrie che vogliano far parte di questa forma di azione concertata. Sono i benefici della sinergia che i partner ottengono dalla collaborazione i motivi che spingono a partecipare a un progetto Cost. Il Cost, quindi, è una struttura flessibile offerta come “contesto” per una collaborazione europea. Inoltre, il Cost è un “ponte” verso le comunità scientifiche di paesi Europei emergenti. Attualmente l'”Europa Cost” comprende oltre ai 27 paesi dell'UE anche 8 paesi europei che non ne fanno ancora parte. Ciò appare sempre più importante se l'Europa vuole devolvere almeno il 3% del PIL alla ricerca. É stato calcolato che, se questo avverrà, occorreranno almeno 700.000 nuovi ricercatori e questi molto probabilmente proverranno soprattutto dai paesi entrati da poco a far parte dell'Ue. Inoltre, trattandosi per molta parte di ricerche pre-normative e pre-competitive, la collaborazione Cost è aperta anche a Istituti di ricerca e Università degli USA, della Cina, dell'India e del resto del mondo.

Quali sono i risultati più importanti ottenuti dal COST?
Molti dei risultati scientifici raggiunti dal Cost hanno accresciuto la competitività industriale europea o risolto alcuni delicati problemi della società. Tra di essi: il contributo alla standardizzazione del sistema GSM, lo sviluppo dei sistemi di trasmissione via satellite a frequenze elevatissime, ma anche esempi di “chimica verde” per la creazione di materiali biodegradabili; l'uso della luce del sole per rendere l'acqua potabile; esempi di conservazione di opere d'arte con tecniche laser; alcune realizzazioni di autobus per il facile accesso dei disabili ed esempi di uso avanzato delle nanotecnologie.
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