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«Competitivi ed uniti»
Sei anni senza infortuni
Il traguardo ArcelorMittal in Irpinia
I “cervelli” che tornano
Irpinia all’avanguardia
Sei anni senza infortuni
Il traguardo ArcelorMittal in Irpinia
Cesare Ricceri, amministratore delegato di Arcelor, illustra i progetti del gruppo leader mondiale
nella produzione di acciaio
di Filomena LABRUNA
La qualità delle risorse umane è la grande ricchezza dell'Irpinia ma c'è da colmare il grave ritardo nella realizzazione di infrastrutture: trasporto su ferro praticamente inesistente e problemi con le forniture di energia elettrica. Cesare Ricceri, amministratore delegato di Arcelor Piombino che ha preso parte il 18 luglio ad una manifestazione organizzata nello stabilimento Arcelor di San Mango sul Calore, in occasione del lancio del nuovo brand aziendale per festeggiare il traguardo importante di 2131 giorni senza infortuni, valuta la situazione economica e produttiva in Irpinia ed illustra i progetti del gruppo.
Lo slogan è d'effetto: «L'audacia cambia tutto». Quale il significato?
É un messaggio per spiegare che la creazione di ArcelorMittal è stata un passo audace, ma che avrà un'importanza fondamentale nella trasformazione del futuro dell'industria dell'acciaio.
Perché il lancio di un nuovo marchio globale?
É l'inizio di un percorso basato su valori e principi guida: la sostenibilità, la qualità e la leadership. Volevamo un posizionamento che riflettesse anche la responsabilità che abbiamo come società leader nel settore.
Ci spiega il senso dei tre principi guida?
La sostenibilità come impegno verso il mondo, verso la realtà in cui si opera e verso le persone sulle quali l'azienda investe. La qualità per immaginare l'acciaio di domani, puntando anche sulla qualità delle persone. La leadership per creare opportunità ogni giorno con uno spirito imprenditoriale innovativo.
Perché il marchio “Trasformare il domani”?
É stato creato per riflettere l'identità ed i valori del gruppo ed è stato realizzato in seguito alla fusione delle prime due società nell'industria dell'acciaio, Mittal Steel e Arcelor. Il lancio del marchio rappresenta anche una parte importante del processo di integrazione in quanto l'intento è di creare un legame comune con tutti i dipendenti del gruppo, che ha stabilimenti in 27 paesi e 320mila unità in organico.
Nuovi stimoli, dunque, per raggiungere quali obiettivi?
Realizzare cambiamento culturale della vita lavorativa che veda come unico denominatore il “coinvolgimento di tutti”, utilizzando come punto di partenza il miglioramento in termini di sicurezza e salute.
Quali risultati avete raggiunto nell'ambito di questo progetto?
Ben 2131 giorni consecutivi, circa sei anni, senza infortuni. É un risultato che ci gratifica.
Avete instaurato un rapporto fiduciario con i dipendenti e il coinvolgimento di tutti.
Quali i vantaggi per l'azienda?
É una soddisfazione reciproca. Stiamo mettendo a punto una politica volta a valorizzare la partecipazione attiva alla vita aziendale e stiamo offrendo stimoli ad un cambiamento culturale della vita lavorativa. Si lavora di più e con entusiasmo. E i risultati non mancano. In Irpinia peraltro, rispetto a molte altre realtà industriali del gruppo, ho riscontrato nei lavoratori grande apertura e disponibilità. Credo fortemente che il fattore umano sia fondamentale nella vita di un'azienda. Con la collaborazione di tutti i dipendenti vogliamo diventare punto di riferimento per la sicurezza, per la qualità, per l'ambiente.
Quali iniziative adottate per incentivare questa strategia aziendale?
Numerose, a partire dal miglioramento in termini di sicurezza e salute. Sei anni senza infortuni sono un risultato importante. Alla manifestazione organizzata con le famiglie hanno aderito oltre 300 persone. Un numero significativo, se consideriamo che sono 102 le unità in organico. Siamo attenti anche a valorizzare l'appartenenza al proprio territorio, con calendari dedicati all'Irpinia. Anche quest'anno, poi, abbiamo promosso la rassegna enologica e olearia, dove i dipendenti portano in gara vini e olii da loro prodotti, esaminati da una giuria di esperti sommelier. La gara è stata estesa anche ai lavoratori dello stabilimento di Piombino.
 Quali sono i punti di forza e di debolezza del territorio?
I punti di forza sono rappresentati sicuramente dal capitale umano. E anche dalla qualità dell'ambiente in cui operiamo. Ma ci sono, purtroppo problemi che necessitano di interventi risolutivi. Le infrastrutture viarie sono inadeguate. Il trasporto su ferro in Irpinia è completamente inesistente. E poi le disfunzioni nella fornitura di energia elettrica. Non si tratta di cose di poco conto. Nel mese di giugno se ne sono verificate una ventina. Cali di tensione o addirittura blocchi della linea elettrica che costringono a dannose e costose interruzione dell'impianto di verniciatura. Disfunzioni che pesano sia sotto il profilo economico che della qualità dei prodotti.
Avete segnalato il problema?
Più volte, ma non abbiamo ricevuto risposte. Nessun intervento di miglioramento come invece è avvenuto per la rete telematica.
L'ArcelorMittal è il primo gruppo mondiale nella produzione di acciaio. Eppure detiene solo il 10% del mercato. Un'azienda che in un settore, come quello dell'acciaio, conteso tra grandi colossi, riesce a confrontarsi quotidianamente ed adeguatamente con i mercati? Come regge la concorrenza dei paesi extraeuropei, Cina, India e Corea?
Cercando di soddisfare le esigenze del cliente e fornendo un'assistenza tecnica specialistica, offrendo maggiori servizi. Ci distinguiamo anche per i tempi di consegna dei prodotti che normalmente si attestano sui 5 mesi. Noi consegniamo in due settimane. Oltre, naturalmente alla qualità dei prodotti.
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