CENTRI DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E I LIMITI DEL MEZZOGIORNO
LA MANIPOLAZIONE DI SOLIDI GRANULARI O IN POLVERE
LA MANIPOLAZIONE DI SOLIDI GRANULARI O IN POLVERE
MASSIMO POLETTO
Professore Associato di Impianti Chimici, Dipartimento di Ingegneria Industriale Università degli Studi di Salerno
mpoletto@unisa.it
A tutti sarà capitato, in cucina, di avere problemi nel tentativo di svuotare una confezione di caffè macinato, un sacchetto di farina o qualsiasi altro contenitore di ingredienti in polvere: materiale bloccato nel contenitore, flusso incostante, dispersione di materiale.
Problemi analoghi, amplificati con i dovuti rapporti di scala, si verificano negli impianti delle industrie di processo che richiedono la manipolazione di solidi granulari o in polvere, la forma più frequente tra i materiali di interesse industriale.
A dispetto delle difficoltà, polveri e solidi granulari devono essere stoccati, prelevati, movimentati e manipolati con efficacia e affidabilità per evitare che i processi da cui dipendono possano subire costosi rallentamenti o blocchi. Per far questo è necessario dimensionare correttamente i sili, le tramogge e i recipienti di processo in modo che siano strutturalmente adeguati a sostenere questi solidi e ne consentano il regolare prelievo.
Le procedure di progetto e di dimensionamento di queste apparecchiature richiedono di conoscere con accuratezza le modalità con cui le polveri fluiscono, anche nelle differenti condizioni di compattazione che esse possono subire. Presso il laboratorio di Tecnologia delle Polveri del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Salerno sono disponibili diverse tra le più moderne apparecchiature per la completa caratterizzazione delle polveri e dei solidi granulari ai fini della corretta progettazione delle operazioni di stoccaggio e di movimentazione.
In questo laboratorio, inoltre, si studiano metodi e tecnologie in grado di movimentare in sicurezza anche polveri molto coesive e si mettono a punto adeguate procedure di progettazione.
Recentemente, il crescente interesse per le energie rinnovabili e per le biotecnologie ha introdotto nei processi industriali la necessità di alimentare e movimentare biomasse di origine forestale e agricola.
La relazione tra le caratteristiche chimicofisiche di questi materiali e la loro capacità di scorrere sono ancora largamente ignote.
Le conseguenti incertezze di progettazione determinano notevoli incrementi dei costi dei nuovi processi che coinvolgono biomasse, ritardandone la diffusione. Sarà necessario, quindi, classificare le biomasse in termini di proprietà di flusso e sviluppare modelli adeguati a prevederne il comportamento. Nei nostri laboratori sono già iniziate attività di ricerca in questa direzione in stretta collaborazione con altri enti di ricerca nazionali ed europei.
Attualmente, da Salerno si coordina il Working Party Mechanics of Particulate Solids
(http://www.efce.info/wpmps.html), della Federazione Europea di Ingegneria Chimica, che si occupa di questi temi.
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