LE BUONE RELAZIONI INDUSTRIALI, valore aggiunto per il territorio
Mauro Maccauro
Presidente Confindustria Salerno
Il tema della produttività – sempre più presente nella rif lessione in atto a livello nazionale proprio in questi giorni – si intreccia inevitabilmente con la valorizzazione del capitale umano, che rappresenta il bene primario all'interno di ogni contesto produttivo che abbia ambizione di collocarsi a pieno titolo negli scenari civili e democratici della nostra contemporaneità.
Ciò è ancor più vero se si considera il difficile momento di crisi – a questo punto più strutturale che congiunturale – che stiamo attraversando. Le buone relazioni con le organizzazioni sindacali si configurano, quindi, non soltanto come una buona prassi dal punto di vista dei rapporti con gli attori sociali e istituzionali, ma come vero e proprio fattore vincolante alla base delle dinamiche della crescita produttiva di un sistema industriale. É in questa più ampia prospettiva che si colloca il "Protocollo d'intesa per lo sviluppo economico ed occupazionale della provincia di Salerno" siglato nei giorni scorsi dalla nostra Associazione con Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
Le diverse directory nelle quali si articola il "Protocollo" delineano – sostanzialmente – un quadro nel quale emergono alcune consapevolezze ancorate a valori di fondo: promuovere il merito a partire dai percorsi formativi universitari; semplificare gli iter tecnico-amministrativi nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni; favorire lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali mettendo in campo le forme di contrattazione individuate nell'Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011; sostenere convintamente i tirocini di inserimento e reinserimento per disoccupati o inoccupati; ricorrere maggiormente ai contratti di apprendistato per implementare l'occupazione giovanile; rilanciare l'inserimento lavorativo di soggetti disabili (ex lege 68/99) attraverso lo strumento della Convenzione.
Non è un documento di intenti, dunque, ma un accordo pronto per l'uso, che non ha bisogno di altri passaggi tecnici o normativi, perfettamente in linea con il pragmatismo al quale fin dall'inizio della mia Presidenza mi sono ispirato: fare quello che è concretamente realizzabile, senza ricorrere ad auspici o a futuri interventi. Perché è questa l'unica strada percorribile dalle associazioni – e principalmente da Confindustria – che a vario titolo rappresentano le categorie produttive: dare risposte pratiche, possibilmente semplici e dirette, in grado di produrre risultati efficaci un minuto dopo che sono state rese operative.
Non è uno sforzo da poco. Ma con perseveranza e impegno totale ci stiamo riuscendo. E continueremo con la stessa determinazione profusa fino ad oggi: un tassello alla volta proveremo a costruire quel mosaico di intese che renderanno realmente rispondente alle aspettative delle imprese una "rete" di relazioni che è l'unico, vero "capitale" in grado di trasformarsi in valore aggiunto non solo per le aziende, ma per tutto il nostro territorio. |