L'ideatore
Un poeta di immagini e di suggestioni, l'architetto francese Jean Nouvel.
A lui, ideatore e realizzatore della torre Agbar di Barcellona, del Museo Vèsunna a Périgeux in Francia, del Teatro Guthrie a Minneapolis, del il Museo delle Arti Prime a Parigi, è stato affidato il progetto di recupero urbanistico nell'area dell'ex Pastificio Amato.
Il progetto di riqualificazione dell'area dell'ex Pastificio Amato ridisegnerà il volto della città di Salerno?
Sono stato più volte a Salerno, anche se solo di passaggio. Qualunque intervento si voglia fare in questo territorio, va fatto nel rispetto totale della geografia naturale, del mare, dei monti, della storia stessa della città. In questo caso si tratta della storia della famiglia Amato e delle sue attività che preserveremo. Nel mio progetto non vi è demolizione, ma continuità con il preesistente. Il principio guida sarà l'armonia.
Ho pensato alle linee della costruzione come all'ideale prolungamento del cielo e nella sua totalità il progetto nasce per ispirare la voglia di fermarsi a Salerno.
Negli ultimi anni Salerno ha vissuto diverse opere di ammodernamento urbanistico, anche di un certo prestigio. Considerata questa effervescenza architettonica, la città può essere considerata all'avanguardia?
La trasformazione che interessa la città è estremamente positiva. Salerno si muove sulla scia di città come Barcellona, Montpellier, Lione ma mi pare che qui ci sia un discorso molto più radicato di continuità e non di rottura con quanto architettonicamente già realizzato, per garantire la piena fruibilità anche nel futuro.
Ha un progetto ancora nel cassetto?
Proprio a Salerno, con il progetto di recupero del Pastificio Amato, ho donato un pezzo di quello che era il mio sogno irrealizzato.