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LA CHIESA IN CAMPO PER LO SVILUPPO |
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Giovani disagiati, emarginati, esasperati dalla mancanza di lavoro. Anche la Chiesa si attiva con le istituzioni, le associazioni, gli enti per contribuire ad individuare strade, soluzioni e prospettive incoraggianti. La diocesi di Avellino affida a don Gerardo Capaldo, responsabile delle attività sociali e della Pastorale del Lavoro, le valutazioni e gli approfondimenti sul quadro tracciato nelle pagine del Corriere della Sera in cui parlando delle aspirazioni dei giovani, si descrive la fabbrica come una prigione. Al Nord i ragazzi disprezzano il lavoro nelle aziende, per cui queste fanno fatica a trovare personale qualificato. «É sconcertante - esordisce don Gerardo Capaldo - che un'occupazione possa essere considerata poco dignitosa e addirittura assurdo che il lavoro in fabbrica non sia ritenuto valido. Evidentemente si è ancora legati a vecchie immagini di stabilimenti che appartengono al passato, ormai in archivio. Oggi la tecnologia e l'innovazione rendono queste attività nuove, positive, gratificanti». Don Gerardo vive tra i giovani, ne conosce i sogni, le aspirazioni, gli obiettivi. La sua testimonianza è fondamentale. «Qui da noi esistono aziende conosciute, gruppi imprenditoriali solidi - afferma don Gerardo - e sono tantissimi i giovani che desiderano entrare a far parte di queste realtà. Chi ci riesce viene considerato un fortunato. Non ho mai sentito qualcuno lamentarsi o descrivere situazioni insostenibili dal punto di vista fisico o psicologico. Tutt'altro. Sono fieri e orgogliosi di lavorare, di far parte di un gruppo e di contribuirne al successo. L'unico problema reale è l'insufficienza di posti di lavoro». Il responsabile della Pastorale del Lavoro illustra le attività che la diocesi di Avellino attua in questo settore, non soltanto iniziative di livello nazionale come il "Progetto Policoro" ma anche di carattere locale. «Abbiamo istituito un Tavolo del Lavoro - spiega Don Gerardo - presieduto dal vescovo, monsignor Antonio Forte. Le riunioni avvengono mensilmente. Vi partecipano rappresentanti delle Acli, delle associazioni di categoria, dell'Unione degli Industriali, delle organizzazioni sindacali, degli enti e delle istituzioni che hanno accolto il nostro appello. Non ci limitiamo a fare il punto della situazione, ma cerchiamo di creare sinergie e attivare contatti proficui per essere sempre informati sulle iniziative per lo sviluppo avviate o in programma». Un'attività intensa che si articola anche attraverso confronti con esperti del settore, con approfondimenti su leggi o nuove direttive. Il rappresentante del Tavolo Vincenzo Tino segue e coordina il lavoro. «Uno dei settori in cui crediamo maggiormente - continua don Gerardo Capaldo - è la formazione. Invitiamo i giovani a seguire corsi, ad acquisire competenze e professionalità e lanciamo appelli alle istituzioni affinché investano in questi progetti poichè possono rappresentare un primo passo verso l'inserimento nel difficile circuito lavorativo. Esistono molte strade e tanti strumenti. Occorre uno sforzo comune per riuscire a sperimentare ogni possibile soluzione. Sono fiducioso. Il nostro territorio ha grandi risorse e può quindi ospitare nuove e solide iniziative industriali, in grado di creare occupazione e dare risposte ai nostri giovani che sono preparati, capaci e dotati di una grande forza di volontà». |