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IULIANI CAVALIERE DEL LAVORO |
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La sua nomina a "Cavaliere della Repubblica dell'Ordine al Merito del Lavoro", unico imprenditore del Sud tra i 25 scelti dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, non rappresenta soltanto un motivo di gratificazione personale. Enrico Iuliani è certamente soddisfatto e lusingato per il prestigioso riconoscimento che gli verrà consegnato nel mese di novembre, nel corso di una cerimonia pubblica al Quirinale. Insieme a lui hanno gioito tutti i conciatori solofrani in segno di stima che premia l'intera categoria e tutti gli imprenditori irpini. Una designazione che rappresenta un vanto per la provincia. La condivisione sincera di un successo è il segno di un apprezzamento unanime verso un uomo, un "imprenditore di quattro generazioni", che ha saputo farsi apprezzare per la sensibilità, la disponibilità e le sue doti umane e professionali. Anche per i dipendenti della sua "Albatros" si è trattato di un giusto premio ad un datore di lavoro che ha sempre rispettato l'impegno di tutti, anche di chi svolgeva le mansioni più umili e ha sempre difeso la dignità di ogni dipendente. All'Unione degli Industriali di Avellino la notizia è stata accolta con autentico entusiasmo. Il Presidente Giovanni Lettieri dà voce al pensiero di tutti gli imprenditori: "La nomina di Enrico Iuliani ci riempie di orgoglio. Credo che sia uno stimolo per tutti noi a fare sempre meglio, a raggiungere traguardi sempre più prestigiosi con impegno, tenacia e correttezza, le doti che hanno contraddistinto l'operato del nostro vice presidente". Sì, perché tra le tante cariche ricoperte, Enrico Iuliani, è anche vice presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino, nonché membro della camera Arbitrale delle pelli di Genova dal 1996 e componente di Giunta Unic, Unione Nazionale Italiana Conciatori aderente alla Confindustria. Non solo. Nel suo curriculum spiccano altri incarichi altrettanto importanti. É stato Presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino dal 1962 al 1974 e, nello stesso periodo, presidente dell'associazione conciatori di Solofra. Ha ricoperto l'incarico di componente della giunta della Camera di Commercio di Avellino dal 1960 al 1970, di componente del Consiglio generale del Banco di Napoli dal 1970 al 1975, di consigliere della Banca Popolare dell'Irpinia dal 1957 al 1972, di Presidente del Codiso - Consorzio Disinquinamento Solofra e Presidente del Confidi di Avellino dal 1962 al 1974. Esperienze che lo hanno arricchito professionalmente, tant'è che ora è in grado di offrire preziosi contributi alla politica economica di Solofra, alle prese con il distretto industriale che stenta a trovare una sua fisionomia e una precisa identità. Il suo gioiello è l'Albatros Industria conciaria. Da ben quattro generazioni la sua famiglia lavora nel mondo delle pelli. In origine ci si occupava del commercio. Un'attività in cui erano impegnati il bisnonno Flaviano, il nonno Enrico e il padre Luigi. Quando nacque Enrico nel 1927 suo nonno aveva appena costruito la prima industria a Sant'Agata. Negli anni 50 la svolta. Fino al 1975 con i tre fratelli gestì la conceria Iuliani, poi nel 1976 fondò l'Albatros. Oggi l'azienda per estensione dello stabilimento, numero di occupati, capacità produttiva, qualità e articoli, rappresenta la più grande del polo conciario solofrano ed è una delle più importanti società mondiali nel settore della concia, con forte propensione all'export, specializzata nella lavorazione di pelli medio piccole ovi caprine destinate al settore dell'abbigliamento. Nei primi dieci anni di attività l'azienda si è indirizzata totalmente al mercato nazionale. Successivamente, grazie al pregio delle lavorazioni eseguite, si è avviato un trend di sviluppo dell'attività commerciale all'estero che ha raggiunto nel 2001 il 68% delle produzioni vendute. Lo stabilimento di proprietà aziendale, si trova peraltro in una posizione strategica, nel nucleo industriale di Solofra, a poche centinaia di metri dall'uscita autostradale. Esso sorge su una superficie complessiva di circa 30.000 metri quadrati interamente recintati, su cui insistono quattro capannoni adibiti alle lavorazioni, una palazzina di uffici di quattro piani e gli impianti di servizio, compreso quello di depurazione. Attualmente nello stabilimento sono impegnate 250 unità. Il prodotto primario è costituito dal montone "double face", dalla nappa e vitelli per abbigliamento, calzature e accessori, oggetto della diversificazione operata negli ultimi anni. Il fatturato medio è di circa settanta milioni di euro. L'Albatros si è sempre posta sul mercato fornendo un prodotto altamente qualificato, disponendo di un'organizzazione commerciale costituita da una rete specializzata di rappresentanti in Italia e all'estero, in particolare in Corea del Sud, Germania, Russia, Turchia, Francia, Stati Uniti e Canada. Partecipa come espositore in tutte le principali fiere nazionali e internazionali del settore. Uno dei più recenti e illustri eventi che hanno caratterizzato la vita dell'Albatros, è stato certamente la visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, giunto in Irpinia lo scorso ottobre, per celebrare i 50 anni dell'istituzione democratica del consiglio provinciale e per inaugurare il teatro "Carlo Gesualdo". Ciampi ha visitato lo stabilimento, approfondendo le fasi della lavorazione, mostrandosi curioso e sinceramente interessato. La visita di Ciampi è stata un ulteriore omaggio ad Enrico Iuliani, il giusto riconoscimento per il lavoro compiuto, le intuizioni avute sin dalla fondazione della sua azienda. Leader riconosciuto da tutti i conciatori, l'imprenditore solofrano ha donato al presidente Ciampi una bandiera italiana realizzata con pregevoli pelli rosse, bianche e verdi. E lui custodisce gelosamente un'altra bandiera su cui il Capo dello Stato ha apposto la sua firma. Per Enrico Iuliani la visita di Ciampi ha rappresentato un segnale forte e positivo per tutta l'Irpinia. Un modo di far conoscere le potenzialità e le risorse della provincia e costruire un tessuto industriale solido e in grado di crescere e svilupparsi ulteriormente. Oggi Enrico Iuliani lavora per la sua azienda, ma è particolarmente attento nel seguire le vicende economiche di Solofra, in particolare le difficoltà legate al distretto industriale che rappresenta per lui una risposta concreta alle esigenze di modernizzazione del territorio e del mondo produttivo irpino. Ed è attento anche al settore della depurazione, che come in tutti i processi produttivi delle pelli, deve seguire le innovazioni tecnologiche. Per il neocavaliere esistono i presupposti per far ripartire un discorso serio sulla questione: la differenziazione delle acque, i trattamenti chimici all'interno dell'azienda, la razionalizzazione del tessuto industriale. Elementi alla base di una corretta opera di filtraggio degli scarichi da parte delle aziende. Enrico Iuliani è fiducioso sulle prospettive del polo conciario di Solofra, ritiene che la fase peggiore sia ormai passata e che l'economia avrà certamente un rilancio notevole attraverso i consumi. Una persona serena ed equilibrata, un industriale brillante e instancabile. Il suo segreto? Lui stesso confessa che a dargli la carica sono i dipendenti e la famiglia. Sposato con Giuditta Bianchi, ha tre figlie, Stefania, Teresa e Raffaella, impegnate con lui in azienda. Con tutti i suoi collaboratori, dall'operaio al dirigente, ha instaurato un rapporto personale, di stima e fiducia. Riesce a tenere il gruppo unito, motivandolo sugli obiettivi dell'azienda, responsabilizzando tutti, assegnando ad ognuno un preciso ambito in cui esprimersi. Ma non solo questi i segreti del successo: Iuliani che si definisce "imprenditore di trincea" sa dosare umanità e professionalità, e riuscendo a trasmettere agli altri un messaggio di forza, fiducia e speranza. |