1) LA PASTA ANTONIO AMATO
antica e nobile TRADIZIONE
2) GRUPPO DE MAIO: UNA STORIA DI FAMIGLIA
TRADIZIONE DI DECORI E COLORI
3) Information Technology e nuova economia
gli scenari evolutivi del settore

 

LA PASTA ANTONIO AMATO
antica e nobile TRADIZIONE

Un’azienda che ha saputo fare del suo prodotto un successo mondiale
di Lavinia Coppola

Siamo orgogliosi, come Associazione Industriali e come salernitani, di poter annoverare tra le realtà imprenditoriali che insistono in provincia di Salerno una delle più famose al mondo, il pastificio Antonio Amato S.p.a.. 
A poco più di 100 anni dalla nascita dell'intraprendente e lungimirante fondatore, da cui il nome dell'azienda, vogliamo raccontare quanto antiche siano le origini della pasta e cosa c'è dietro il successo di un'impresa che vanta tanti anni di attività.
"Il commendatore", affettuoso appellativo attribuitogli da chi lavorava alla sue dipendenze, era un uomo non solo dedito al lavoro, ma con una personalità forte ed un carisma tale da consentirgli di arrivare agli alti livelli imprenditoriali raggiunti.
Le sue doti umane e cristiane sono state dimostrate con la creazione di una scuola materna “Domenico Amato”, intitolata al figlio Mimì scomparso appena ventenne, dove da 50 anni, a San Cipriano Picentino, vengono accolti ed allevati quasi 100 bambini assistiti dalle suore della Congregazione di Nostra Signora del Buon e Perpetuo Soccorso di Roma.

Qualche cenno storico

Le origini della pasta sono ancora più antiche di quanto si possa pensare. 
Da alcune ricerche effettuate dall'azienda stessa è risultato che le primissime indicazioni della sua esistenza risalgono alla civiltà greca, al primo millennio a.C..
I Greci utilizzavano una parola "laganon" che indicava un foglio grande e piatto di pasta tagliato a strisce. Dal termine laganon greco deriva il "laganum" latino che Cicerone cita anche nei suoi scritti.
Il passaggio dal laganum latino alle lasagne italiane è facilmente intuibile.
Non tutti i riferimenti storici sul prodotto sono scritti.
Abbiamo infatti anche un'efficace 
evocazione pittorica della pasta che risale al IV sec. a.C., ritrovata in una tomba etrusca nella zona dell'Italia Centrale nella quale è rappresentata in bassorilievo una collezione di oggetti della vita quotidiana, alcuni dei quali sono arnesi e utensili per la preparazione della pasta.
A partire dal '300 gli accenni storici alla pasta diventano più frequenti.
Sappiamo infatti di una bottega di pastaio a Firenze e di un paio di fabbricanti di pasta a Roma, così come sappiamo che nel '400 la pasta non era già più un alimento che si facesse in casa, ma incominciava ad essere disponibile in commercio.
A quel tempo, dal momento che tutti i tipi di pasta sino al '700 si chiamavano vermicelli, il pastaio era il vermicellaio e la sua bottega il negozio del vermicellaio. 

Il venditore napoletano

Nel '700 la pasta, non più chiamata genericamente vermicelli ma piuttosto maccheroni, incominciò
ad occupare un posto di primo piano nell'alimentazione, in modo particolare a Napoli. In città fin dal 1700 c'erano 60 negozi di pasta, ed in 85 anni aumentarono fino a 280. 
L'immagine del venditore di pasta napoletano è molto pittoresca: ci sono dei disegni pieni di fascino che li rappresentano nella loro attività mentre la pasta veniva servita e mangiata con le dita.
Napoli ed altre zone Campane divennero presto le sedi importante di una seria industria per la produzione di pasta su larga scala.

La pasta e la rivoluzione industriale

Attraverso i secoli si sono sviluppati nuovi metodi di lavorazione, ma il processo della fabbricazione della pasta è diventato meccanizzato solo verso la fine del secolo scorso con macchine mosse dal vapore o dall'energia idraulica. Nel 1933 i Braibanti (dell'omonima famiglia di pastai e di costruttori di macchinari per pastifici che utilizzarono le famose “presse Fratte”, nate, appunto, in periferia di Salerno) brevettarono una macchina che eseguiva tutte le fasi del processo di fabbricazione: l'impasto, la trafilatura e l'essiccazione, ma l'ampia diffusione del prodotto si deve alla sua semplicità: per fare la pasta occorrono, infatti, soltanto semola ed acqua.
Due soli ingredienti per creare un alimento che da secoli ha nutrito e appagato gli italiani e ha colonizzato, sotto il profilo gastronomico, il resto del mondo.
La migliore testimonianza dell'universalità raggiunta dalla pasta è data dal cinema che ne sottolinea ampiamente anche la versatilità. L'immagine di Totò nella sequenza di "Miseria e nobiltà" rappresenta la fine della tradizione iconografica preindustriale e prettamente partenopea che individuava nella pasta l'oggetto emblematico per il soddisfacimento della fame.
A differenza di molti altri alimenti quest'ultima compare sulla scena anche nel campo della pubblicità, caratterizzandosi, sin dall'inizio, per la chiarezza del messaggio.
Le immagini della pubblicità durante il corso degli ultimi decenni sono quindi da considerarsi importanti testimonianze del nostro tempo, fonte preziosa per lo storico che voglia indagare sulla nostra civiltà ed anche il veicolo che trasporterà il gusto della pasta dal II° verso il III° millennio.

Una storia di famiglia

Il pastificio Amato possiede un'antichissima e nobilissima tradizione.
La sua esperienza nell'arte pastaia risale al 1868, anno di fondazione dei primi impianti artigianali di produzione ad opera della Società Rinaldo, trasformatasi successivamente in Rinaldo & Amato, di cui la Antonio Amato è la diretta continuatrice.
Il fondatore della Antonio Amato, nato il 16 marzo 1901, orfano a soli 17 anni, prosegue la piccola attività commerciale del padre in San Cipriano Picentino, sviluppandola notevolmente. Trasferitane la sede a Salerno, la porta a livelli di importanza e prosperità, di rilevanza provinciale.
La forte crescita dell’azienda commerciale di Antonio Amato, di cui il giovanissimo nipote Giuseppe ne diventa procuratore, prelude all’iniziativa industriale.
Nel 1951 gli Amato rilevano l'antico pastificio Rinaldo e Co., che così diventa la "Rinaldo e Amato", con sede a Corso Garibaldi. Nel 1958 nasce la "Antonio Amato & C. Molini e pastifici S.p.A." e con impianti allora modernissimi si delocalizza a Mercatello, in via Picenza, sede oggi degli uffici dell'azienda.
Negli anni '80, concludono la fase di passaggio dell'intero ciclo produttivo nella zona industriale di Salerno.
La Pasta Amato - con il suo marchio caratteristico - contribuirà a rilanciare nel mondo la dieta Mediterranea fatta di spaghetti, pomodori, olio di oliva e agrumi, grazie ad importanti sponsorizzazioni (da quella della mitica barca Azzurra vincitrice delle regate mondiali di Newport alla Nazionale di calcio, i cui "eroi" mangiavano e mangiano spaghetti Amato, Made in Salerno".

L'insediamento industriale

L'azienda, per mantenere gli altissimi standard di bontà della sua tradizione artigianale e mettersi al passo con i nuovi tempi, si è dotata di modernissimi impianti produttivi computerizzati che garantiscono la Qualità Totale dei prodotti. Si estende su di un'area di 75.000 mq. nella zona industriale di Salerno e si avvale di stabilimenti che comprendono un impianto silos di stoccaggio grani di grandi capacità, un modernissimo molino per la macinazione del grano duro ed un pastificio all'avanguardia per la preparazione di pasta lunga, corta e specialità.
È sempre stata molto attenta ai cambiamenti e all'innovazione tecnologica ed oggi ha deciso di misurarsi anche nella comunicazione delle sue attività e dei suoi prodotti, attraverso la creazione di un proprio sito web, www.antonioamato.it., e l’acquisizione della qualifica di Fornitore Ufficiale delle squadre nazionali di calcio italiane 2000-2002.

La missione di eccellenza

È basata sulla cura assoluta di ogni fase produttiva e mirata ad ottenere una qualità di altissimo livello per la soddisfazione totale dei clienti e dei consumatori.
Le caratteristiche di eccellenza sono il frutto del rispetto degli antichi canoni artigianali per la miscelazione delle migliori qualità di grani duri ed anche il risultato dell'integrazione automatizzata tra il Molino e il Pastificio. 
La Antonio Amato ha a tal proposito operato la scelta di ridurre la resa dei prodotti di testa alla parte più nobile del chicco per ottenere la semola migliore, mediante un diagramma di macinazione appositamente progettato dall'azienda.
Tale sistema permette all'azienda di mantenere costante ed ai massimi livelli la qualità della propria pasta. La Qualità Totale è una vera filosofia di gestione e la qualità dei prodotti non solo è intrinseca alle caratteristiche di bontà della pasta, ma è anche misurabile attraverso gli altissimi standard raggiunti nelle procedure produttive, totalmente automatizzate.

Il processo di Total Quality Control

Il 17 maggio 1999 la produzione ha conseguito la Certificazione ISO 9002, a conferma della strategia di eccellenza e di Qualità Totale dell'azienda.
La Amato è dotata di innovativi sistemi tecnologici anche per quanto concerne il controllo produzione. Se il Controllo Metrologico permette la supervisione globale con l'eliminazione delle confezioni fuori peso, la vera innovazione tecnologica che pone l'azienda all'avanguardia tra i pastifici industriali, è il processo di Total Quality Control, in special modo il Carton Control Check.
Il sistema automatico verifica il peso esatto del cartone di imballaggio e permette il riconoscimento delle confezioni all'interno dei singoli contenitori cartonati. 
Un altro importante sistema di controllo è il Metal Detection Double Check.
Tale processo viene effettuato per garantire che nessuna particella metallica sia presente nelle singole confezioni e nei cartoni di imballaggio. Procedura essenziale affinché nessun elemento imprevisto possa intervenire ad alterare l'integrale qualità della pasta. 
I prodotti così ottenuti, fasciati su pallet e depositati nei magazzini, vengono sottoposti a una ulteriore verifica attraverso il Controllo Computerizzato di Rotazione Merce. 
Questa procedura è denominata FIFO, sigla inglese che sta per "First In - First Out ", vale a dire che i primi pallet depositati all'interno del magazzino saranno anche i primi ad uscire. 
Leader in Italia per gli standard di produzione. Il sistema di controllo automatizzato è stato ricercato per garantire sempre la massima freschezza della pasta confezionata e l'innovazione è intesa proprio come miglioramento permanente dei prodotti. 
La strategia vincente del pastificio, fondata sul monitoraggio costante dei parametri di qualità sta consentendo di espandersi progressivamente verso i mercati esteri, esportando nel mondo i suoi prodotti e servizi qualificati, con la massima attenzione sempre focalizzata sui bisogni e sulle specifiche esigenze dei clienti. 
Non è, dunque, vero che il processo di globalizzazione offre interessanti possibilità soltanto a quelle aziende i cui prodotti sono dotati di indiscutibile "personalità" e qualità?
Caratteristiche, queste, certamente intrinseche alla tradizione e alla missione che persegue l'azienda Antonio Amato.
 

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