1) QUANDO LO SVILUPPO È ARMONICO
CONIUGARE IMPRESA, ETICA E AMBIENTE
2) UN’INIZIATIVA PER LO SVILUPPO
ISTITUZIONI ED ESPERTI A CONFRONTO
3) GIOVANNI LETTIERI ACCOGLIE ARRIGO LEVI
LA VISITA IN IRPINIA DEL PRESIDENTE CIAMPI
 

 

GIOVANNI LETTIERI ACCOGLIE ARRIGO LEVI
LA VISITA IN IRPINIA DEL PRESIDENTE CIAMPI
La presentazione della provincia al consigliere per le relazioni esterne del Quirinale
di Filomena Labruna
 

La prima volta di Ciampi in Irpinia. La visita del Capo dello Stato per il Presidente dell'Unione degli industriali di Avellino, Giovanni Lettieri, ha rappresentato una vetrina importante per il mondo imprenditoriale irpino, fiero ed orgoglioso, che ha partecipato attivamente all'evento solenne, sin dalle prime fasi, quelle organizzative.

Presidente, lei ha ospitato Arrigo Levi, editorialista del Corriere della Sera e consigliere per le relazioni esterne del capo dello stato, Carlo Azeglio Ciampi. Insieme a lui anche il prefetto Alberto Ruffo per l'organizzazione della cerimonia. Quali i retroscena e i momenti significativi che hanno preceduto l'appuntamento del due ottobre?

Sia Levi che il prefetto Ruffo hanno effettuato una sorta di monitoraggio nella realtà irpina, per conoscerla, capirla e illustrare poi al presidente Ciampi quali i punti di forza e di debolezza della provincia, le prospettive, le opportunità le tensioni e i disequilibri.

Che tipo di quadro è emerso?

Con soddisfazione ho constatato che Arrigo Levi ha mostrato particolare sensibilità alle problematiche del territorio. Ha riposto il taccuino dichiarandosi sinceramente interessato a conoscere le realtà industriali più significative sorte nel dopo terremoto, ad approfondire gli strumenti messi in campo per permettere all'imprenditoria irpina e campana un più fluido e certo affidamento sulle risorse a sostegno degli investimenti.

Certamente lei avrà fatto riferimento alla programmazione negoziata. Quali proposte hanno suscitato maggiore interesse?

Senza dubbio quelle relative al ruolo dei distretti industriali. Nel contesto di una politica generale di sviluppo del territorio, sono stati notevolmente apprezzati i programmi riguardanti gli interventi nelle filiere e l'industrializzazione di alcuni specifici siti a vocazione industriale come Solofra e Calitri. Abbiamo effettuato un approfondimento sulla realtà dei distretti, tenendo conto della loro evoluzione al Sud Italia. È stato sottolineato come il distretto è un prodotto nato grazie alle brillanti intuizioni degli imprenditori e che, superando ogni logica di assistenzialismo e di individualismo, è uno strumento che dà la possibilità alle imprese di fare squadra e sistema. L'Irpinia è un territorio con una forte cultura di impresa ed una provincia a vocazione agricola che si è trasformata in una realtà industriale dinamica ed efficiente attraverso un processo lungo, faticoso, che non si è ancora concluso. Siamo tutti impegnati nell'individuare modelli organizzativi diversi, nel ricercare ampie intese al di là dei confini amministrativi provinciali. Una riorganizzazione settoriale che deve avere come centro le filiere produttive. Ci sono fattori vincenti su cui bisogna puntare. La disponibilità delle aree attrezzate e di un sistema viario non secondario. Poi la notevole presenza di manodopera. E, infine, altro punto di forza, il contesto ambientale tranquillo per il basso livello di criminalità. Cosa manca? Creare le condizioni affinché questi elementi vengano conosciuti ed apprezzati al di fuori dei confini provinciali con azioni di marketing territoriale e la creazione di pacchetti localizzativi che possano attrarre nuovi imprenditori intenzionati ad investire in Irpinia. Bisogna sfatare quei luoghi comuni che vengono utilizzati quando si parla della nostra provincia. È inutile chiedere nuovi finanziamenti, dobbiamo ragionare in termini diversi e con metodi nuovi, rafforzando anche i collegamenti con altre realtà. Nutriamo molte aspettative sull'azione del governo nazionale, chiamato a realizzare alcune fondamentali riforme per l'abbattimento del carico fiscale, la sburocratizzazione della macchina amministrativa, la qualificazione della spesa dando priorità agli investimenti.

Quali sono state le valutazioni espresse da Arrigo Levi?

Positive, a cominciare dal giudizio entusiasta sulla nostra sede. Il consulente del Quirinale è rimasto colpito dall'architettura, dall'imponenza e dall'organizzazione degli spazi nella struttura di via Palatucci.
Una sede prestigiosa che testimonia come gli imprenditori si riconoscano nell'associazione, offrendo ciascuno il proprio contributo alla crescita dei livelli partecipativi interni, tant'è che abbiamo registrato un ampliamento di adesioni e un aumento del numero delle aziende iscritte. I confronti con i rappresentanti istituzionali, i dialoghi diretti con i protagonisti della vita politica del paese, tra cui lo stesso in-contro con Arrigo Levi e la ma-nifestazione con Carlo Azeglio Ciampi, contribuiscono a consolidare la partecipazione degli im-prenditori, sempre pronti a dialogare in una visione condivisa dello sviluppo, ad avanzare proposte e suggerimenti, a far sentire la voce del territorio senza sterili lamentazioni o autocelebrazioni.

Che idea si è fatto Arrigo Levi dell'Irpinia. E secondo lei quale immagine ha trasmesso al presidente Ciampi?

L'immagine positiva di un territorio che ha dimostrato nel corso degli anni di possedere grandi capacità, di coniugare qualità della vita e voglia di fare. Di una provincia che ha le maggiori possibilità di riscatto rispetto a tutto il resto del Sud, pronta a vincere la sfida dello sviluppo grazie al raccordo tra le istituzioni pronte a procedere con interventi e progetti unitari e al buon livello imprenditoriale. Levi ha capito ed apprezzato che c'è un Irpinia che produce anche senza le opportunità infrastrutturali del Nord Est, un territorio di talenti e di potenzialità inespresse, di materia prima, di giovani con fantasia, creatività e voglia di fare. Una realtà per certi versi inaspettata e diversa dai luoghi comuni negativi che caratterizzano le immagini della provincia.

Crede davvero che l'arrivo di big della politica, di illustri rappresentanti delle istituzioni o di esponenti del governo nazionale siano i segnali di un concreto interesse a favore del Mezzogiorno?

Lo spero perché le amministrazioni locali, pur impegnandosi in maniera notevole, non possono certamente supplire a carenze di iniziative o di interventi da parte del governo centrale. Riteniamo necessario che il governo prosegua nella politica di differenziazione della normativa incentivante gli investimenti al Sud per centrare l'obiettivo principale: la crescita del Mezzogiorno a tassi più elevati rispetto a quelli europei. Vigileremo sempre affinché questo rimanga tra gli obiettivi principali dell'azione governativa. L'arrivo di Ciampi è già un segnale importante. In Irpinia l'ultima visita ufficiale di un presidente della Repubblica risale a Giuseppe Saragat nel 1967. Poi Sandro Pertini, nell'immediato post- terremoto.

Tra i nodi principali c'è quello dell'occupazione.

In effetti è stato uno dei temi portanti dell'evento, sia nella fase preparatoria che durante lo svolgimento. Il presidente Ciampi ha compreso quanto in Campania la mancanza di lavoro sia un male ancora troppo grave.
Tutti sono ormai consapevoli della necessità di muoversi concretamente per ridurre i livelli di disoccupazione, che soprattutto nelle fasce giovanili non sono socialmente accettabili.

Lei ha sempre creduto nell'importanza della formazione per dare risposte alle migliaia di giovani in cerca di un lavoro.
 
Si parla da troppo tempo di integrazione del sistema riguardante la formazione, ma soltanto recentemente si stanno facendo passi concreti per delineare un nuovo quadro normativo. Tutto ciò è necessario per potenziare l'offerta formativa sul territorio, garantendo flessibilità di percorsi, ottimizzando l'uso delle risorse umane.
È indispensabile una formazione mirata che adegui l'offerta alla domanda, che parta da una stretta collaborazione tra scuola, università e mondo del lavoro.

torna su