1) QUANDO LO SVILUPPO È ARMONICO
CONIUGARE IMPRESA, ETICA E AMBIENTE
2) UN’INIZIATIVA PER LO SVILUPPO
ISTITUZIONI ED ESPERTI A CONFRONTO
3) GIOVANNI LETTIERI ACCOGLIE ARRIGO LEVI
LA VISITA IN IRPINIA DEL PRESIDENTE CIAMPI
 

 

UN’INIZIATIVA PER LO SVILUPPO
ISTITUZIONI ED ESPERTI A CONFRONTO
Grande partecipazione al primo evento che vede allo stesso tavolo Legambiente e Confindustria
di Barbara Cesa Segreteria Gruppo Giovani Unione Industriali Avellino
 

Parte da Avellino il progetto dei Giovani Imprenditori basato su una visione condivisa di coniugare le attività d'impresa con l'ambiente e individuando nei principi etici la chiave di successo per competere all'interno del mercato globale. Il convegno che si è tenuto nel mese di settembre presso l'Unione degli Industriali di Avellino, ha offerto numerosi spunti di riflessione e dati interessanti che saranno certamente oggetto di ulteriori approfondimenti da parte di rappresentanti politici e istituzionali.
I lavori sono stati introdotti dal presidente di Assindustria, Giovanni Lettieri, che si è dichiarato fiducioso rispetto ai comportamenti dei giovani nei confronti dell'ambiente: «giovani responsabili e consapevoli della necessità di realizzare uno sviluppo armonico, che faccia progredire le comunità senza danneggiare il contesto territoriale in cui si opera».
Nella sua relazione di apertura il presidente dei Giovani Imprenditori, Carmen Verderosa, a cui va il merito di aver riunito, intorno allo stesso tavolo in un confronto nuovo e del tutto inedito, esponenti di Legambiente e Assindustria, ha parlato non soltanto delle necessità di recuperare il forte senso etico dell'agire economico, ma ha affrontato le tematiche riguardanti l'utilizzo delle fonti energetiche, soffermandosi sul compito fondamentale dell'impresa, quello di generare ricchezza da ridistribuire agli attori che hanno contribuito alla sua creazione: «lo sviluppo è armonico quando le regole condivise garantiscono l'equità di questa ridistribuzione».
Stefania Petrianni, responsabile Ambiente Giovani Imprenditori Confindustria, ha fornito dati incoraggianti: negli ultimi anni il tasso di crescita di imprese certificate è stato del 100% ogni dodici mesi e si prevede che alla fine del 2002 si potrebbe arrivare a oltre 2000 aziende certificate Iso 140001. «Ciò significa - ha spiegato che finalmente si sta diffondendo nel sistema Italia una vera e propria cultura ambientale nella quale il movimento dei Giovani di Confindustria ha il compito di dare un contributo concreto al fine di perseguire gli obiettivi della semplificazione delle normative vigenti, della certezza dei tempi di attuazione e della riduzione dei costi». Poi l'appello alle imprese: «Bisogna investire nella qualità. Le aziende più attente lo hanno capito già da tempo, puntando sulla certificazione ambientale, una vera e propria patente ecologica da usare come occasione di crescita e di competitività». L'intervento di Vincenzo Franzini, direttore Enel distribuzione Campania ha suscitato notevole interesse soprattutto per alcune affermazioni destinate certamente a diventare oggetto di ulteriori approfondimenti.
«Gli investimenti effettuati dall'Enel sono più alti al Sud che al Nord. So bene che la cosa può apparire inverosimile, considerando che il servizio nel Mezzogiorno è meno efficiente, ma la situazione è questa, soprattutto perché nel meridione mancano gli appoggi da parte delle amministrazioni locali. Una collaborazione indispensabile a colmare il gap con il Nord». Secondo Franzini gli enti locali non offrono un quadro di certezze e snellezze burocratiche, anzi pongono numerosi ostacoli nel rilascio delle autorizzazioni, finendo per scoraggiare anche investimenti già programmati.
Immediata la replica dell'assessore regionale alle attività produttive, Gianfranco Alois, che ha illustrato gli obiettivi del piano energetico regionale di giungere entro il 2010 alla saturazione del deficit energetico in Campania in termini di produzione. L'assessore è apparso ottimista: «Abbiamo inaugurato un nuovo percorso di condivisione chiamando in causa le associazioni ambientaliste, i politici, i sindacati. Metodologie di approccio alla questione ambientale del tutto innovative rispetto al passato. Abbiamo già investito venti milioni di euro sul sistema fotovoltaico solare e stiamo incentivando l'aggregazione delle piccole imprese, che consorziandosi possono acquistare l'energia dove vogliono, con un congruo abbattimento dei costi sulle bollette». Alois ha garantito che porrà all'attenzione della giunta regionale le segnalazioni del direttore dell'Enel e ha anche colto l'occasione per annunciare che in Irpinia sono pronti a decollare i distretti industriali. Interessante e vivace il dibattito moderato sapientemente dal direttore de "Il denaro" Alfonso Ruffo.
Per Gianfranco Galanzino, amministratore delegato Entsorga Italia, esiste nel campo della ricerca delle fonti energetiche una distinzione tra il principio di precauzione «non si può far nulla di nuovo se non si dimostra la totale innocuità rispetto all'ambiente» e quello di prevenzione «studiare l'innovazione approfondendo gli eventuali effetti collaterali».
Tre le leve di potere del futuro, secondo Galanzino, ci sono le risorse idriche, l'energia e l'alimentazione. In tutti e tre campi la ricerca è motore dello sviluppo.
Michele Buonuomo, presidente Legambiente Campania, ha specificato di essere favorevole al principio della prevenzione, anzi ha invitato gli enti pubblici ad investire nella ricerca delle fonti energetiche in campo industriale, avvertendo: «Occorre la massima attenzione: i rischi derivano dalla sperimentazione delle innovazioni».
Buonuomo ha espresso il suo compiacimento per le scelte coraggiose dei cittadini che hanno imposto decisioni altrettanto coraggiose e favorito politiche di contenimento e razionalizzazione degli sprechi nell'uso dell'energia. «Sarebbe un fatto estremamente positivo se la nostra regione si dotasse di fonti energetiche anche alternative.
La sfida comunque dobbiamo lanciarla a tutte le istituzioni e non solo alla regione, ma anche ai singoli comuni, alla classe politica e amministrativa affinché vengano fornite le condizioni all'industria di svilupparsi nel rispetto dell'ambiente. Stimoleremo tutti, invitando a collaborare, per raggiungere un obiettivo importante, la razionalizzazione delle risorse idriche, risparmiando non soltanto in campo industriale, ma anche in quello agricolo». Gennaro Volpicelli, ordinario di impianti chimici presso l'Università Federico II di Napoli ha lanciato l'allarme sul rischio di esaurimento delle risorse e sul fatto che ricercando la diversificazione delle fonti energetiche, si possano generare problemi di inquinamento più complessi. Per Carlo Alberto Marcoaldi, presidente di E.R.M. Italia, il problema dell'energia e dello sviluppo eco-sostenibile deve guardare al contesto europeo, ma essere anche inserito nel territorio e condiviso dalle comunità e dalle istituzioni locali. Marcoaldi ha ribadito, infine, che non è assolutamente conflittuale il rapporto tra interessi economici e tutela dell'ambiente, anzi la volontà di salvaguardare l'ambiente deve essere concepita dalle aziende come la difesa di una risorsa primaria per lo sviluppo economico, culturale e sociale del Paese.

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