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Nella convention annuale dei Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione tenutasi a Modena lo scorso settembre - inopportunamente, in quanto concomitante con il RICILA di Rimini - abbiamo avuto modo di ascoltare le prime testimonianze di aziende certificate OHSAS 18001, norme di origine anglosassone che individuano e standardizzano i criteri fondamentali per l'organizzazione e la gestione della sicurezza del lavoro. Al momento, solo trentadue aziende italiane sono già state certificate, ma sono centinaia quelle in fase più o meno avanzata di implementazione del sistema. Si tratta, in genere, di grandi aziende, quelle di cui, solitamente, si dice che "fanno sicurezza da sempre", già certificate 9000 e/o 14000 e, quindi, pronte alla gestione integrata di qualità, ambiente e sicurezza. Nella stessa manifestazione anche UNI e INAIL hanno presentato delle linee-guida per l'attuazione di un sistema di gestione della sicurezza e, in tal modo, gli esperti convenuti hanno avuto la possibilità di conoscere due distinti strumenti di indirizzo utili a organizzare tutte le attività necessarie ad una efficace prevenzione. Grande é stato l'interesse per entrambe le presentazioni, perché, fino ad ora, le uniche indicazioni in tal senso venivano dalle norme UNI 10616 e 17, utilizzate per lo stesso scopo dalle industrie a rischio di incidente rilevante regolamentate dal D.Lgs. 334/99, meglio conosciuto come Seveso bis. Dopo tale premessa, cercheremo ora di illustrare le caratteristiche dei due standard e le loro rispettive possibilità di applicazione. OHSAS 18000 sta per Organization of Health and Safety System ed, analogamente alla sua "genitrice" BS 8800, rivela già dal nome la sua origine, dato che BS é l'abbreviazione di British Standard. Alla stesura della norma hanno partecipato alcuni Enti di Unificazione Nazionali quali Gran Bretagna, Irlanda, Sudafrica, Giappone, Singapore, Messico ed alcuni organismi di certificazione internazionali quali Lloyd's Register, DNV e BVQI, gli stessi che al momento assicurano la certificazione in Italia dei sistemi di gestione della sicurezza (SGS) organizzati in accordo con le norma 18001/99 (l'altra, 18002/00, riporta le linee-guida per l'attivazione della prima). Entrambe sono state sviluppate in risposta alle urgenti richieste di aziende con la necessità di applicare un sistema riconosciuto di gestione della salute e sicurezza nei propri luoghi di lavoro, compatibile con le ISO 9000/94 e ISO 14000/96, per arrivare alla gestione integrata di un sistema Sicurezza-Qualità-Ambiente certificabile da una parte terza. L'SGS UNI - INAIL, invece, non può essere considerato una norma o specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione volontaria, ed essendo di più agevole attuazione, ha il vantaggio di poter essere adottato da tutte quelle aziende che non necessitano un riconoscimento di parte terza. Altro considerevole vantaggio é costituito dai minori costi occorrenti alla implementazione e successiva applicazione dei questo sistema, che avrà quindi un presumibile target nelle piccole e medie aziende. Anche in questo caso si conosce il gruppo di lavoro che ha elaborato le linee-guida: oltre a UNI e INAIL hanno dato il proprio contributo e poi approvato il documento finale ISPESL, CNA, Confindustria, Confartigianato, Confapi, Confommercio, CGIL, CISL e UIL. Considerando tali premesse, si può capire la difficoltà di stabilire un confronto tra i due sistemi, che consideriamo entrambi validi se collocati nelle giuste realtà aziendali. Interessante é, invece, notare che entrambi nascono dall'esigenza di poter disporre di uno strumento che aumenti l'efficienza e le prestazioni delle imprese in questa materia. Vediamo ora come l'adozione di un SGS si colloca nel disorganico quadro degli adempimenti della sicurezza. Il D.Lgs.626/94 é caratterizzato da una logica partecipativa, introduce il concetto di miglioramento continuo attraverso l'aggiornamento della valutazione del rischio e la programmazione delle misure di prevenzione, ridisegna il quadro delle responsabilità, stabilendo un organigramma gerarchico della sicurezza. Tutto ciò rappresenta un "pre SGS", non procedurato da una norma specifica e lasciato alla totale responsabilità del datore di lavoro, che pagherà le conseguenze di una cattiva organizzazione della sicurezza in termini di premi assicurativi, perdita di produttività in caso di assenza per infortunio, continue ispezioni dell'Organo di Vigilanza, risarcimenti per danni biologici e inevitabili tensioni sindacali. L'importanza di un SGS, OHSAS 18001 o UNI che sia, é quindi la seguente: riporta nei rigidi schemi della qualità i vari adempimenti del D.Lgs.626/94, ingegnerizzandoli in un sistema di gestione che, attraverso procedure, audit e riesami, ne controllano l'applicazione ed il costante aggiornamento. In altre parole, si tratta dello standard per gestire organicamente l'applicazione di una materia assai complessa, pluridisciplinare, intorno alla quale lavorano risorse interne ed esterne all' azienda, con responsabilità varie, che vanno, quindi, individuate, organizzate, coordinate e controllate. I parallelismi tra OHSAS 18001 e D.Lgs.626/94 sono riportati nell' allegata tavola sinottica, dove i più esperti noteranno anche le similitudini con i requisiti delle ISO 14001. A causa della sua genericità, non é possibile proporre analogo schema per l'SGS UNI-INAIL, le cui linee-guida sono disponibili presso la segreteria Gruppo Sanità e Sicurezza. Si noti come il sistema richiede il soddisfacimento delle norme cogenti riportate sotto forma dei primi sei capi del D.Lgs.626/94, che con soli 22 articoli riassume tutto il know-how della nuova sicurezza, il risk-management degli anglosassoni. Pur considerando la realtà media delle nostre aziende, siamo sicuri che molte di queste potrebbero, con un minimo di impegno, implementare un SGS ed ottenere la certificazione. In tale ottica, il Gruppo Sanità e Sicurezza sta valutando l'interesse per un eventuale, qualificato seminario sulle OHSAS 18000 da tenersi presso la sede di Assindustria Salerno a beneficio dei risk-managers (RSPP) delle aziende associate ed utile quale aggiornamento professionale ai consulenti per la sicurezza e la qualità. Le manifestazioni di interesse vanno indirizzate alla segreteria del nostro Gruppo.
TAVOLA SINOTTICA DI
COMPARAZIONE
18001 - 626 - 14001
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