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Davide Cincotti Jr, 40 anni, nato a Napoli e trapiantato a Battipaglia, dopo una breve esperienza in Francia e in America Latina e oggi il leader di un’azienda che fattura complessivamente circa 240miliardi, con una forza lavoro di un centinaio di addetti.
La Deriblok srl è un vero e proprio caso di studio. La performance imprenditoriale si è già segnalata ben al di là dei confini regionali ed ha proiettato l’azienda salernitana sui mercati internazionali. La specificità della produzione e l’elevata qualità dell’offerta, abbinate ad una sapiente analisi dei target di riferimento, ha di fatto spianato la strada ad una crescita di grande rilevanza anche in considerazione della localizzazione della Deriblok in un territorio che si è segnalato recentemente soprattutto per un preoccupante esodo di grandi insediamenti ecomico-produttivi.
Dottor Cincotti come è nata l’idea di produrre film plastico?
È stata una scelta maturata certamente in controtendenza. Negli anni ’80 la parola d’ordine era diversificare. Io invece ero convinto esattamente del contrario. Dal mio punto di vista bisognava concentrarsi sulle produzioni settoriali. Ho scelto un segmento ed ho provato ad ottimizzarlo.
Ho ritenuto di scegliere un settore non tradizionale, ma con prospettive di crescita e respiro internazionale.
E il film plastico?
La scelta delle materie plastiche era già stata fatta dalla nostra azienda, a quel punto abbiamo avviato uno studio dei sotto-settori, rivolgendoci a strutture specializzate. In realtà avevo selezionato tre cavalli di battaglia su cui puntare poi alla fine ho deciso di puntare tutto sul film plastico.
Allora è possibile avere successo anche lavorando nel Mezzogiorno e nell’Area Salernitana in particolare?
Sicuramente ci sono alcuni svantaggi con cui abbiamo dovuto fare i conti. Mi riferisco al supporto di tipo logistico, alla mancanza di officine meccaniche, a tutta una serie di servizi che non ci sono e chiaramente al deficit di infrastrutture. Ma devo anche dire che abbiamo scoperto anche punti di forza essenziali. Penso alla grande disponibilità nei rapporti di lavoro, alla consapevolezza di rientrare in un processo produttivo competitivo sui mercati; sottolineo la vicinanza strategica alle vie del mare e del porto di Salerno che ci garantisce un vantaggio non indifferente.
Quali previsioni ritiene di fare per il futuro dell’area salernitana?
Sono sicuramente ottimista, ma devo richiamare l’attenzione su un aspetto che ritengo fondamentale: lo Stato non può venire meno agli impegni presi.
Quale ruolo in tale contesto possono aver le associazioni?
Le associazioni sono soggetti trainanti per stimolare la collaborazione tra le imprese. Il ruolo di Assindustria è importantissimo per promuovere lo spirito di gruppo in una realtà individualista come la classe imprenditoriale meridionale. Penso all’impegno su versanti prioritari: flessibilità, sicurezza, rapporto diretto con le istituzioni.
Quale consiglio può dare agli aspiranti imprenditori?
Rispondo con quattro “i”: inglese, informatica, innovazione, (leggera) incoscienza che somiglia a tanto coraggio.
Intervista
a Agostino Gallozzi
"IN SINTONIA CON IL MERCATO GLOBALE, SFRUTTANDO LE NUOVE
TECNOLOGIE"
Agostino Gallozzi, Presidente di Assotutela e leader di un gruppo che si articola in dodici società per azioni operative e che occupa direttamente circa 200 persone, con un quartier generale a Salerno e uffici propri a Napoli, Londra, Malta (oltre ad una rete di agenti capillarmente diffusa nei maggiori porti del mondo), delinea lo scenario di una realtà imprenditoriale attenta alla domanda di mercato e nello stesso tempo pronta a sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie: un’azienda local, sintonizzata sulla necessità di essere altamente competitivi, confermando un alto profilo qualitativo.
Presidente Gallozzi, ci indica il segreto del successo del gruppo da Lei guidato?
A dire il vero non credo che esistano ricette “magiche” o segreti da svelare. Le motivazioni sono spesso il mix di una serie di fattori. Alla base porrei una forte voglia di crescere, accompagnata da una capacità di mettersi sempre in discussione, perché non si è mai pienamente appagati dal risultato raggiunto. Colto un obiettivo, siamo sempre ripartiti alla ricerca di altro. Probabilmente ci ha anche aiutato il contesto di forte internazionalizzazione del settore in cui operiamo quello, cioé, del trasporto marittimo. Ed il confronto con realtà internazionali invece di marginalizzarci ci ha spinto ad accettare la competizione.
Il Gruppo Gallozzi dedica grande attenzione all’informatica applicata ai sistemi logistici ed industriali. È un fattore alla base del successo?
Nel nostro specifico settore l’informatica ricopre un ruolo fondamentale, non solo per la elaborazione, ma anche e forse principalmente per tutto ciò che riguarda la gestione e la trasmissione di dati e di informazioni. Ai fattori di crescita che ho indicato prima aggiungerei senz’altro il livello di informatizzazione del nostro gruppo, che in questa area si è probabilmente mosso prima e più velocemente di altri. Sono completamente informatizzate tutte le fasi del processo aziendale e certamente non è possibile in poche parole riepilogare la portata. Per darne un idea citerei la completa gestione informatica dei carichi, la prenotazione del trasporto, la gestione delle navi e delle spedizioni, la movimentazione fisica dei containers all’interno del porto, con ottimizzazione dell’utilizzo delle aree e dei flussi in&out, i sistemi di collegamento in radiofrequenza tra i mezzi di movimentazione, unità centrale di elaborazione e i controllers, l’utilizzo di codici a barra e lettori ottici nella movimentazione dei containers, lo sviluppo della tecnologia spread spectrum, il monitoraggio dei containers a temperatura controllata, la elaborazione degli stivaggi delle navi, ed ancora la trasmissione di tutta questa massa di dati alle navi, alle linee di navigazione alla clientela, con la realizzazione di web pages personalizzate che consentono, attraverso l’attivazione di password, la interrogazione del nostro sistema da parte dei singoli utenti ed il download dei dati nei propri sistemi informatici.
Quali prospettive di sviluppo intravede per l’economia salernitana?
La via obbligata per lo sviluppo della nostra economia è legata alla capacità di condividere idee e obiettivi di crescita. In questo contesto l’imprenditore è chiamato ad impegnarsi in favore dello sviluppo collettivo del territorio. Da questo punto di vista sono particolarmente convinto della fondatezza dei progetti di programmazione che assumono come riferimento lo sviluppo dal basso. Bisogna fare di più ma mi sembra di scorgere segnali molto positivi in tal senso. Un contributo forte può venire dalla formazione, che dovrebbe avere radici comuni sia per il management delle imprese private che per il management della pubblica amministrazione così da condividere non solo obiettivi ma anche metodo di lavoro.
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