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Il processo di integrazione comunitaria e la conseguente omogeneizzazione delle legislazioni degli Stati aderenti all’Unione europea hanno introdotto non poche novità per gli ordinamenti professionali italiani, che interessano le norme sugli esami di Stato di abilitazione e la disciplina degli Ordini. Il cambiamento del quadro legislativo si è reso necessario per adeguare le professioni, regolate da leggi risalenti all’anteguerra, alla mutata situazione sociale ed economica della società postindustriale e per favorire l’attuazione dei principi di libera circolazione, di stabilimento e di libera prestazione di servizi previsti dai Trattati che sono alla base dell’Unione europea.
Per fare chiarezza sulla nuova realtà, il Centro per le ricerche giuridiche ed economiche (Cerge) pubblica il «Codice delle abilitazioni professionali», che raccoglie sistematicamente tutte le norme sugli esami di Stato. Il lavoro, frutto di una ricerca approvata e finanziata dall’assessorato all’Istruzione della Regione Campania, è curato da Massimo Scalfati, presidente del Cerge, che si è avvalso della consulenza scientifica di Francesco Maria Cervelli e della collaborazione di Sabrina D’Avanzo e Generoso Romano. La ricerca è stata articolata in tre fasi. La prima è consistita nel censimento e nella raccolta della legislazione italiana in materia di esami di Stato di abilitazione alle libere professioni, dalla legge 1378 del 1956 all’ordinanza ministeriale del 14 ottobre 1998. La seconda fase ha previsto un lavoro di coordinamento normativo secondo l’evoluzione legislativa della materia, con particolare riguardo alla disciplina delle nuove professioni e ai mutamenti di quelle tradizionali. Il lavoro è stato ultimato con l’elaborazione di una raccolta sistematica per la consultazione degli interessati e degli addetti ai lavori. Il Cerge, istituzione scientifica non profit fondata nel 1996 per iniziativa di avvocati, commercialisti, sociologi, docenti di diritto ed economia e magistrati, nel 1999 ha ottenuto il riconoscimento di «ente d’interesse regionale» con delibera della Giunta campana, ai sensi della legge regionale n. 49 del 1985. Il suo scopo è promuovere la cultura del diritto e dell’economia attraverso studi e ricerche, nonché proposte applicative per il settore delle aziende, dell’impresa e l’ambiente, del territorio, del turismo e del lavoro. Sono diverse le materie interessate dall’opera dell’Istituto: si va dal Diritto delle imprese e delle società commerciali alla tecnica industriale, dall’organizzazione aziendale all’uso dell’informatica (settore aziende), dal Diritto dell’ambiente all’Economia dell’ambiente, dal Diritto delle fonti di energia al management dell’ambiente (settore impresa-ambiente). I settori di indirizzo del settore aziende pubbliche sono invece rappresentati da Economia e finanza delle aziende pubbliche, tecnica dell’organizzazione delle stesse aziende e loro management. Per quanto riguarda il territorio e il turismo, il Cerge offre il suo contributo per Urbanistica, Geografia economica, Diritto urbanistico, Sociologia urbana, Legislazione del turismo, Economia e management delle imprese turistiche. Il settore lavoro è trattato attraverso il Diritto del lavoro e delle relazioni industriali, Sociologia del lavoro, Economia e gestione delle risorse umane. «Il Cerge - afferma Massimo Scalfati - è ormai un collaudato istituto di ricerca che, per precisa scelta, è nato ed opera in ambienti extraccademici, per la valorizzazione della cultura scientifica di cui sono ricchi gli ambienti professionali in generale e degli avvocati e dei commercialisti in particolare. Esso si ispira a modelli americani ed europei delle istituzioni private di ricerca scientifica». Ma anche Napoli può vantare una grande tradizione di istituzioni private di cultura. Basti pensare alle scuole private di filosofia di Puoti, di De Sanctis, dei fratelli Spaventa, che svolsero un ruolo determinante nello svecchiamento della cultura napoletana nell’Ottocento. Per comprendere l’importanza di un Istituto privato di ricerca in Italia si deve però tenere presente il fatto che le istituzioni pubbliche deputate alla ricerca si rivelano «pesanti macchine burocratiche - dice Scalfati - nelle quali è pressoché impossibile produrre pensiero e progetti». Il Centro per le ricerche giuridiche ed economiche quest’anno ha anche in programma un seminario di Diritto dell’ambiente, incentrato sulla nozione giuridica di ambiente, la ripartizione dei poteri e delle competenze tra Stao, Regioni ed enti locali in materia ambientale, la tutela degli interessi diffusi, il danno all’ambiente e sulla fiscalità ambientale.
«Codice delle abilitazioni
professionali»
Cerge
193 pagine
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