SORVEGLIANZA AMBIENTALE
14 OSPEDALI SU 15 CONTAMINATI DA LEGIONELLA SPP
Presso l’Arpac di Salerno il centro di riferimento regionale per la legionellosi
di Roberto Napoli Direttore Dipartimento Salerno - ARPAC - arpac-salerno@libero.it
 

Il Dipartimento di Salerno dell'Arpac ha l'unico centro regionale della Campania per la sorveglianza ambientale della diffusione della legionellosi. Il centro, di cui è responsabile la dottoressa Anna Maria Rossi, è attivamente impegnato sull'intero territorio per il controllo degli ambienti in cui si sospetti la contaminazione del batterio del genere Legionella. Tale malattia (la Legionellosi) è una patologia infettiva causata da batteri di cui si conoscono numerose specie. La più nota è la Legionella Pneumophila che è anche la più pericolosa e a essa sono riferiti circa il 90% dei casi di legionellosi diagnosticati. Con nota regionale del 28 settembre 2001 è stato individuato presso il Dipartimento Provinciale di Salerno dell'ARPA Campania il Centro di Riferimento Regionale per la Legionellosi deputato a presiedere, dunque, insieme all'organismo regionale di controllo, l'organizzazione della sorveglianza ambientale della diffusione della Legionella. L'attività del Centro può essere così schematizzata:
- Indagini ambientali per la ricerca del germe nelle strutture interessate, dietro segnalazione delle AA.SS.LL. di competenza, a seguito di casi accertati o presunti di malattia.
- Indagini analitiche per il monitoraggio costante dei punti critici di contaminazione degli impianti idrici e di condizionamento nei programmi di sorveglianza attivati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture ospedaliere.
- Indagini analitiche per la ricerca di Legionella in matrici ambientali per conto di terzi (alberghi, ristoranti esercizi commerciali, camping, impianti sportivi, centri termali e di benessere).
- Programmi di sorveglianza nazionale e internazionale con l'Istituto Superiore di Sanità.
Con Decreto Dirig. n°562 del 16/07/2002 dell'Assessorato alla Sanità Regionale, è stato affidato, al Centro di Riferimento Regionale per la Legionellosi per la Campania, lo studio-campione della verifica della contaminazione ambientale della Legionella Spp in 62 ospedali della Regione. Nella provincia di Salerno, quelli sottoposti all'indagine sono stati 15 e, 14 sono risultati contaminati da Legionella spp. In ogni ospedale sono stati analizzati random 5 campioni di acqua sanitaria, per un totale di 75 campioni, di cui l'84% è risultato positivo per presenza di Legionella. Le Linee Guida Nazionali per la Prevenzione della Legionellosi (G.U. n°103 del 05/05/2000) pongono come livello di attenzione, per le strutture nosocomiali, una concentrazione di Legionella uguale o maggiore a 1.000 ufc/L. Negli ospedali della provincia di Salerno il 16% dei campioni esaminati, ha mostrato concentrazioni di Legionella Spp. inferiore a 1.000 ufc/L, il 41% tra 1.000 e 10.000 ufc/L e ben il 43% ha evidenziato concentrazioni >10.000 ufc/L, espressione di contaminazione massiva dell'impianto idrico. Diamo in questa sede anche qualche cenno storico su questa patologia che è più frequente di quanto si pensi. Il nome Legionella trae origine da un raduno di 4.000 ex combattenti della guerra del Vietnam, che militavano nell'American Legion, svoltosi nell'agosto del 1976, presso il Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell'occasione si ammalarono di polmonite febbrile 221 persone con 34 decessi a causa di un nuovo batterio che fu isolato dall'acqua dell'impianto di condizionamento e a cui fu dato il nome di Legionella Pneumophila. Successivamente, indagini retrospettive hanno attribuito agli stessi batteri numerosi casi ed epidemie di polmoniti acute di cui non era stata identificata la causa. Negli anni '80 l'aumento delle conoscenze specifiche della malattia ha sempre di più avvalorato l'ipotesi che la legionellosi, nella sua forma polmonare, costituisca una parte significativa delle polmoniti atipiche (spesso definite virali). In Italia ricordiamo, tra le altre, l'epidemia che ha colpito l'ospedale delle Molinette a Torino negli anni 1984-1985. Essa può manifestarsi sotto due forme: 1) tipo simil-influenzale: Febbre di Pontiac; 2) forma polmonare: a) morbo del legionario, b) legionella.
La febbre di Pontiac si manifesta dopo un periodo di incubazione di uno o due giorni con febbre, dolori muscolari senza interessamento polmonare. Spesso viene scambiata per una normale influenza e si risolve in pochi giorni. La forma polmonare assume il nome di Morbo dei legionari, quando è provocata da Legionella Pneumophila di sierogruppo 1 (gli stessi batteri identificati nell'epidemia di Philadelphia), Legionellosi in tutti gli altri casi. Si manifesta dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni con febbre elevata, dolori muscolari, cefalea, tosse, insufficienza renale, disturbi gastro-intestinali, confusione mentale, disorientamento e letargia. La malattia si basa su trattamento antibiotico e, se diagnosticata tardi o insorta in soggetti molto deboli, può portare al decesso. Ci si può ammalare di legionellosi inalando aerosol di acqua contaminata, cioè dispersa in goccioline finissime. È importante ricordare che la malattia non si contrae bevendo acqua contaminata e neppure per trasmissione diretta. I fattori predisponenti la malattia sono molteplici tra cui la suscettibilità individuale (i più colpiti sono gli anziani, le persone di sesso maschile, gli immunodepressi, i malati cronici), il fumo, l'alcolismo. Ma dove e come ci si può ammalare di legionellosi? Le Legionellae sono batteri presenti nell'ambiente naturale, possono infatti essere isolati dalle acque di fiumi, laghi, ecc. Dal serbatoio ambientale possono trasferirsi ad ambienti artificiali (acque condottate, piscine, fontane, idromassaggi ecc.) dove proliferano se trovano le condizioni favorevoli al loro sviluppo (temperatura 25-45°C, fenomeni di ristagno e ostruzione, incrostazioni, durezza dell'acqua, clima caldo-umido, presenza di nutrienti organici e inorganici). Per questi motivi, a rischio sono gli impianti idrici di grandi dimensioni, quelli di condizionamento dell'aria, docce, piscine e fontane decorative. Un'efficace opera di prevenzione primaria deve consistere in una continua e costante manutenzione degli impianti e dei serbatoi nonché in un monitoraggio ambientale periodico dei punti critici delle strutture a rischio quali: ospedali e case di cura; case di riposo; carceri; caserme; strutture turistiche, alberghi, campeggi, residence, villaggi; uffici; impianti sportivi; studi odontoiatrici; centri estetici; navi; convitti; condomini; terme; strutture ad apertura stagionale. Importantissimo è fare una efficace prevenzione. Per ridurre la presenza di Legionella è necessaria una corretta progettazione, installazione e manutenzione degli impianti idrici e di condizionamento.
Di seguito alcune misure di prevenzione per gli impianti idrici:
- progettare l'impianto idrico mantenendo separate le tubature dell'acqua calda e dell'acqua fredda;
- mantenere attivo l'impianto a temperature che non permettano la crescita della Legionella (<20°C e >60°C);
- evitare ristagni d'acqua;
- mantenere l'impianto pulito;
- effettuare almeno due volte l'anno le analisi microbiologiche per la ricerca di Legionella nei punti critici degli impianti.
Alcune misure di prevenzione per gli impianti di condizionamento:
- ispezionare periodicamente l'impianto per verificare lo stato delle canalizzazioni;
- ispezionare con periodicità l'impianto al fine di verificare lo stato di pulizia e manutenzione di umidificatori e torri evaporative;
- pulire le torri di raffreddamento almeno due volte all'anno;
- cambiare i filtri ad intervalli prestabiliti, bonificare completamente e regolarmente tutte le parti dell'umidificatore;
- effettuare analisi microbiologiche periodiche per la ricerca di Legionella.
 

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